Sono stati alcuni clienti e dipendenti del bistrot adiacente a dare l’allarme, dopo aver udito le grida di alcuni runner che avevano notato il piccolo corpo. In pochi minuti, l’area è stata raggiunta da diverse pattuglie della Polizia di Stato, unità della Polizia Scientifica, vigili del fuoco e personale della Polizia Locale. Presente anche il pubblico ministero di turno, che ha coordinato le prime fasi delle indagini sul campo.
La zona è stata immediatamente transennata e posta sotto sequestro per consentire gli accertamenti scientifici. I rilievi si sono concentrati non solo sul corpo della bambina, ma anche sull’ambiente circostante, alla ricerca di tracce, indizi o oggetti abbandonati che potessero aiutare a ricostruire quanto accaduto.
Secondo ritrovamento a breve distanza: una donna chiusa in un sacco
Mentre gli investigatori erano impegnati nei rilievi sulla scena del primo ritrovamento, un altro particolare inquietante è emerso. A circa 200-300 metri di distanza dal luogo in cui giaceva la neonata, in un’area poco visibile e più isolata del parco, è stato rinvenuto un sacco nero di plastica. All’interno, il cadavere di una donna adulta.
Non è ancora stato possibile identificarla, ma gli inquirenti sospettano possa esserci un collegamento diretto tra i due corpi. La distanza ravvicinata e la tempistica dei ritrovamenti spingono le autorità a non escludere l’ipotesi che si tratti di madre e figlia. Tuttavia, tutte le piste investigative rimangono aperte.
Le ipotesi degli inquirenti: delitto familiare o gesto disperato?
Le forze dell’ordine
mantengono il massimo riserbo, ma confermano che si sta lavorando su più ipotesi. Tra queste, la possibilità che si tratti di un duplice omicidio, magari messo in atto da una terza persona. Altra ipotesi è quella di un gesto estremo da parte della donna, che potrebbe aver tolto la vita alla piccola prima di togliersi la vita, anche se l’assenza di traumi evidenti sulla bambina complica questa teoria.
Non si esclude nemmeno uno scenario di omicidio-suicidio, oppure un’azione criminosa più complessa, che coinvolgerebbe una dinamica ancora tutta da chiarire. Gli esami autoptici disposti dal magistrato saranno fondamentali per stabilire le cause dei decessi e verificare se vi siano elementi di violenza o sostanze tossiche.
Indagini in corso e appello alla cittadinanza
Oltre ai rilievi tecnici e all’autopsia, gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze da chiunque si trovasse nel parco nelle ore precedenti al ritrovamento. I dipendenti del bistrot, alcuni corridori abituali e residenti della zona sono già stati ascoltati. Le immagini delle telecamere di sicurezza presenti all’ingresso del parco e nelle vie limitrofe sono state acquisite per cercare eventuali movimenti sospetti o presenze riconducibili alle vittime.
Le autorità hanno anche lanciato un appello alla cittadinanza affinché chiunque abbia visto qualcosa o riconosca le descrizioni delle vittime si faccia avanti. Ogni dettaglio potrebbe risultare decisivo per dare un volto e un nome alle due persone ritrovate senza vita.
Un parco trasformato dal dolore
Villa Doria Pamphili, solitamente rifugio di tranquillità per famiglie, sportivi e turisti, si è trasformata in un luogo sospeso, attraversato da domande che ancora non trovano risposta. Chi erano la donna e la neonata? Cosa le ha spinte – o chi le ha portate – in quella parte isolata del parco? E, soprattutto, perché?
L’indagine è ancora nelle sue fasi iniziali, ma la portata emotiva del caso è già enorme. Il ritrovamento di due corpi, uno dei quali appartenente a una neonata, scuote profondamente la comunità romana e solleva interrogativi dolorosi.