Le immagini trasmesse dai media locali mostrano palazzi ridotti in macerie, strade completamente distrutte e cittadini disperati alla ricerca di familiari dispersi. I soccorsi sono resi ancora più difficili dalla presenza di ordigni inesplosi e dal rischio di nuovi attacchi.
Raid anche a Dnipro e Ternopil: il paese sotto assedio
Non solo Kharkiv è finita nel mirino dell’esercito russo. Anche le città di Dnipro e Ternopil hanno subito bombardamenti nella stessa notte. A Kiev, la capitale, le sirene antiaeree hanno suonato almeno due volte nel corso della notte, costringendo migliaia di persone a rifugiarsi nei tunnel della metropolitana, già adibiti da tempo a rifugi d’emergenza.
Gli attacchi avrebbero coinvolto droni kamikaze e missili guidati, aumentando la preoccupazione per una strategia militare sempre più mirata e tecnologicamente avanzata. Le autorità ucraine parlano di un’escalation studiata, che punta a colpire non solo obiettivi militari, ma anche infrastrutture civili.
Le dichiarazioni di Trump infiammano il dibattito internazionale
In un contesto già esplosivo, le recenti dichiarazioni dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno suscitato grande scalpore. Durante un’intervista rilasciata a bordo dell’Air Force One, Trump ha lanciato pesanti critiche all’Ucraina, accusando le sue forze armate di aver provocato la Russia con operazioni militari condotte in territorio russo. Secondo Trump, queste azioni avrebbero fornito al presidente russo Vladimir Putin una giustificazione per intensificare i bombardamenti.
“Gli hanno dato un motivo per entrare e colpirli duramente,” ha affermato Trump, parole riportate da numerose testate internazionali. La dichiarazione è stata immediatamente contestata da vari analisti e politici, che la considerano una semplificazione pericolosa di una situazione molto più complessa.
Trump e il timore di una guerra nucleare
L’ex presidente ha inoltre espresso forti preoccupazioni riguardo al rischio di un’escalation che potrebbe degenerare in un conflitto nucleare. Ha ribadito il suo desiderio di vedere un negoziato rapido tra Mosca e Kiev, evitando così un ulteriore deterioramento delle relazioni internazionali. Tuttavia, ha anche aggiunto che potrebbe sostenere nuove sanzioni contro la Russia se la situazione non mostrasse segnali di miglioramento.
“Se penso che la Russia non voglia cercare un accordo o fermare il massacro, userò le sanzioni,” ha dichiarato Trump. Nonostante queste parole, ha chiarito di non aver ancora preso una decisione definitiva riguardo la firma del disegno di legge bipartisan attualmente in discussione al Senato americano.
Reazioni contrastanti: NATO ed Europa si smarcano
Le affermazioni di Trump hanno avuto un’eco immediata sul piano internazionale. L’Europa ha reagito con freddezza, ribadendo il sostegno incondizionato all’Ucraina. I vertici della NATO continuano a invocare un rafforzamento delle difese dei Paesi membri, specialmente in prossimità dei confini orientali dell’Alleanza.
Nel frattempo, il Vaticano ha rinnovato l’appello del Papa per una soluzione pacifica del conflitto, chiedendo alla Russia un gesto concreto di distensione. Tuttavia, le parole di Trump, che sembrano attribuire parte della colpa alla leadership ucraina, hanno complicato ulteriormente la già delicata situazione diplomatica.