lunedì, Giugno 16

Omicidio Legrottaglie, scoperto arsenale nascosto: retroscena e svolta nelle indagini

Secondo gli investigatori, questo arsenale dimostra la premeditazione della fuga e la volontà di nascondere ben più di un semplice reato. L’omicidio del brigadiere è stato definito un gesto “funzionale”, necessario per evitare l’arresto e l’esposizione del traffico di armi illegali.

L’inseguimento e la sparatoria

La dinamica dell’omicidio si è sviluppata tra le campagne di Francavilla Fontana e Grottaglie. Legrottaglie inseguiva Michele Mastropietro e Gianattasio, entrambi in fuga. A un certo punto, Mastropietro ha aperto il fuoco, colpendo a morte il brigadiere.

Il giorno dopo, i due fuggitivi sono stati rintracciati. Gianattasio si è arreso, mentre Mastropietro ha nuovamente sparato contro gli agenti, brandendo la stessa arma usata per uccidere Legrottaglie. Gli agenti, protetti da un’auto blindata e cercando di mettere al sicuro alcuni operai vicini, hanno risposto al fuoco, colpendolo mortalmente.

Agenti indagati per omicidio colposo

A seguito della morte di Mastropietro, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di due agenti, per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Un atto dovuto, spiegano le autorità, per chiarire tutte le fasi dello scontro e accertare la correttezza dell’operato delle forze dell’ordine.

Una vicenda che apre scenari più ampi

Il caso Legrottaglie si trasforma così da tragico omicidio in una finestra su un mondo criminale più vasto. L’arsenale ritrovato e la dinamica della fuga indicano una rete potenzialmente organizzata, con legami a traffici di armi e attività illecite. Mentre l’indagine prosegue, la comunità piange un uomo dello Stato caduto nell’adempimento del dovere. La domanda ora è: quanti altri arsenali nascosti ci sono, pronti a colpire?

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