venerdì, Dicembre 12

Forza Italia, Pier Silvio apre la strada a Marina premier: “Servono facce nuove”. Tajani verso il Quirinale?

Le parole pronunciate da Pier Silvio Berlusconi durante la tradizionale cena di Natale negli studi Mediaset sono risuonate come un messaggio politico chiaro e, per molti, dirompente. Ufficialmente l’ad di Mfe ribadisce di non occuparsi di politica, ma la sostanza del suo discorso traccia un confine netto: Forza Italia deve cambiare volto, rinnovarsi, guardare al futuro con una nuova leadership.

“Facce nuove”: la frase che cambia gli equilibri nel centrodestra

Pier Silvio ha ringraziato apertamente Antonio Tajani per aver retto il partito dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, sottolineando una “gratitudine vera”. Ma subito dopo è arrivato il passaggio decisivo: la necessità di “facce nuove, idee nuove e un programma rinnovato”. Una formula che molti hanno interpretato come un avviso, elegante ma inequivocabile, all’attuale leader.

Pur confermando la continuità con i valori fondanti del movimento fondato dal Cavaliere, Pier Silvio ha chiarito che quei valori devono essere adattati al 2025 e oltre. Secondo diverse fonti politiche, questa non è una riflessione generica: è la premessa di un cambiamento già in preparazione.

Il possibile progetto: Marina Berlusconi leader e candidata premier

Dietro le parole del secondogenito del Cavaliere si muove uno scenario che circola nei palazzi romani da mesi: il possibile ingresso di Marina Berlusconi in politica. Non come figura simbolica, ma come leader di un centro moderato e europeista, in grado di guidare Forza Italia verso le elezioni del 2027 e contendere la guida del Paese.

Il progetto includerebbe anche l’aggregazione di forze affini come Noi Moderati, Udc e – secondo alcuni osservatori – persino una parte di Azione. Un polo liberal-conservatore, europeista, capace di riportare il baricentro del governo più vicino all’Unione europea e più distante dalle posizioni sovraniste della Lega e dell’ala più radicale di FdI.

Il ruolo di Tajani: un futuro al Quirinale?

La seconda parte del retroscena riguarda il futuro di Antonio Tajani. La frase “servono facce nuove”, pur accompagnata dalla gratitudine, viene letta come un messaggio di fine ciclo. Non immediato, ma definito nel medio periodo.

Nello schema che circola negli ambienti azzurri, per Tajani sarebbe pronto un ruolo di altissima rilevanza istituzionale: la candidatura alla Presidenza della Repubblica alla fine del mandato di Sergio Mattarella. Una collocazione prestigiosa che garantirebbe continuità e riconoscimento al suo impegno politico.

Perché ai Berlusconi non piace l’asse con la Lega di Salvini

Fonti interne citate negli ambienti politici sostengono che il vero nodo sia il rapporto, sempre più difficile, con la Lega di Matteo Salvini e in particolare con la linea più dura incarnata da Roberto Vannacci. Una postura anti-europeista che i figli di Berlusconi considerano incompatibile con la storia del partito del Cavaliere.

Pier Silvio, nel suo intervento, ha definito Giorgia Meloni “la miglior leader politica d’Europa”, un segnale distensivo verso Palazzo Chigi. Il messaggio implicito però è un altro: Forza Italia vuole restare centrale, ma a condizione di non essere trascinata verso derive sovraniste.

La possibile strategia: un ritorno di FI come forza europeista decisiva

La discesa in campo di Marina Berlusconi sarebbe la mossa capace di cambiare gli equilibri del centrodestra: una figura forte, riconoscibile, autorevole, con un profilo internazionale e il sostegno del mondo economico e mediatico. Una leader in grado di intercettare il voto moderato, imprenditoriale, urbano e soprattutto quello europeista.

Se confermata, sarebbe la seconda donna premier della storia della Repubblica, e il segnale politico sarebbe enorme: un centrodestra con due donne al vertice dei due maggiori partiti.

Il fattore Mediaset: la potenza comunicativa come arma decisiva

In molti notano come una candidatura di Marina disponga di un vantaggio che nessun altro partito può permettersi: la macchina comunicativa di Mediaset, non dichiarata ma inevitabilmente influente nel plasmare l’immaginario politico italiano. Una potenza di fuoco mediatica che potrebbe rendere Forza Italia nuovamente competitiva come non accade da anni.

Cosa succederà ora

Ufficialmente, niente cambia nell’immediato. Tajani resta leader, FI sostiene Meloni e gli equilibri del governo non vengono toccati. Ma il messaggio di Pier Silvio è stato recepito forte e chiaro: il tempo del rinnovamento è arrivato.

E in molti, dentro e fuori il partito, scommettono che la vera protagonista dei prossimi mesi sarà Marina Berlusconi, pronta – forse finalmente – a raccogliere l’eredità politica del padre e guidare una nuova stagione del centro moderato italiano.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.