Un normale momento di convivialità si è trasformato in una tragedia senza precedenti per una famiglia del New Jersey. Un pilota di linea di 47 anni è diventato la prima vittima documentata negli Stati Uniti della sindrome alfa-gal, una rara allergia alla carne rossa trasmessa dalle punture di alcune zecche. Una morte improvvisa e inaspettata che ora accende i riflettori su una condizione ancora poco conosciuta ma potenzialmente letale.

L’uomo aveva già manifestato i primi segnali due settimane prima del dramma, dopo una cena a base di bistecca. Dolori addominali fortissimi, vomito e diarrea avevano fatto temere il peggio, al punto da spingerlo a confidare al figlio di aver temuto per la propria vita. L’episodio si era poi risolto, ma quei segnali non erano un caso isolato.
Il crollo improvviso e la corsa disperata ai soccorsi
La sera del barbecue, nulla sembrava far presagire quanto sarebbe accaduto. L’uomo aveva consumato un semplice hamburger e trascorreva una serata serena con la famiglia. Poche ore dopo, però, è stato ritrovato privo di sensi in bagno, circondato dal vomito. La chiamata al 911 è partita alle 19:37 e i tentativi di rianimazione sono andati avanti per oltre due ore, sia a casa che in ospedale.
Alle 22:22 i medici hanno dovuto dichiararne il decesso. L’autopsia iniziale parlava di morte improvvisa inspiegabile, lasciando la famiglia senza risposte. Solo le successive analisi, richieste dalla moglie e condotte dal professor Thomas Platts-Mills – lo scopritore della sindrome – hanno rivelato la verità: la causa era una reazione estrema all’alfa-gal, una molecola presente nella carne dei mammiferi.
La zecca Lone Star e la molecola che scatena l’allergia
La chiave della vicenda sarebbe da ricercare in alcune punture sulle caviglie, inizialmente scambiate per irritazioni da insetti ma poi identificate come possibili larve della zecca Lone Star. Questo aracnide, diffuso nel Sud e nel Nord-Est degli Stati Uniti, può trasmettere la molecola alfa-gal, responsabile di reazioni allergiche ritardate e potenzialmente devastanti.
Gli esperti spiegano che la sindrome può manifestarsi con sintomi molto diversi: disturbi gastrointestinali, difficoltà respiratorie e nei casi più gravi anafilassi. A rendere la condizione ancora più subdola è la tempistica: la reazione si presenta spesso tra le tre e le cinque ore dopo il pasto, quando non sempre si collega immediatamente al consumo di carne.


















