sabato, Giugno 7

Il professore che ha minacciato la figlia della Meloni accusa l’intelligenza artificiale: “Il post l’ha scritto lei”

Durante l’intervista, il professore ha affermato che il post non sarebbe stato frutto della sua mente, ma della risposta di un’IA. Secondo lui, avrebbe utilizzato un sistema di AI per generare contenuti satirici o polemici, e avrebbe pubblicato senza riflettere. Ha poi aggiunto: “Gioco molto con i social, condivido vignette che trovo in giro, non sempre sono opera mia”.

Alla giornalista che gli faceva notare il suo ruolo educativo, ha replicato dicendo: “Sono molto amato dagli studenti… mancano solo due anni alla pensione. Quella mattina mi sono detto: ‘Che cacchio ho scritto?’. E l’ho rimosso subito”.

Il mea culpa e l’intervento della polizia postale

Il docente ha dichiarato di aver fatto piena ammissione davanti alla polizia postale: “Mi sono riconosciuto, sono io. Non potevo negare. È stata una leggerezza, una superficialità che non condivido. Il mio modo di pensare è molto lontano da quel contenuto”. Tuttavia, altre pubblicazioni simili sono emerse sui suoi profili, indirizzate anche ai figli di altri politici come Antonio Tajani e Matteo Salvini.

L’analisi dell’AI: “Improbabile che un modello generi contenuti simili”

Abbiamo interrogato un’intelligenza artificiale reale – Gemini di Google – sulla questione. La risposta è stata netta: “È altamente improbabile che un modello come ChatGPT o simili generi frasi gravi e problematiche come quella citata”.

I sistemi di AI sono dotati di filtri di sicurezza e policy etiche molto rigide, pensate per prevenire contenuti dannosi o violenti. Anche in caso di input vaghi o polemici, come “scrivi un post cattivo”, un AI ben programmata al massimo proporrebbe satire politiche moderate e mai invocazioni di violenza o auguri di morte.

Una giustificazione che non convince

La strategia difensiva del professore appare dunque inverosimile. L’uso dell’AI per giustificare un post così violento e mirato appare come un tentativo maldestro di scaricare la responsabilità. Resta ora da capire quali saranno le conseguenze disciplinari e legali per il docente, già finito sotto osservazione da parte del Ministero dell’Istruzione e dell’opinione pubblica.

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