Rai, arriva lo stop definitivo al programma: ascolti troppo bassi
La Rai ha deciso di porre fine al programma serale L’Altra Italia , condotto da Antonino Monteleone, a causa dei bassi ascolti.
Giovedì 31 ottobre andrà in onda l’ultima puntata di questo talk show su Rai 2, una chiusura anticipata rispetto alle aspettative iniziali, che vedevano il programma come un elemento chiave per il nuovo palinsesto Rai di approfondimento. Sin dal debutto, infatti, la trasmissione non è riuscita a catturare l’interesse del pubblico, registrando dati d’ascolto inferiori alle previsioni e calando puntata dopo puntata fino a una percentuale di share deludenti.
Le aspettative iniziali per L’Altra Italia
Il talk show L’Altra Italia era stato presentato come uno dei programmi più promettenti della stagione televisiva della Rai, pensato per introdurre un nuovo format di approfondimento con un taglio più moderno e orientato a un pubblico giovane. Il direttore di genere Paolo Corsini, durante la presentazione del programma, aveva sottolineato che la Rai puntava su Antonino Monteleone, un volto giovane per la rete pubblica, ex inviato del noto programma Le Iene . Secondo Corsini, Monteleone rappresentava una scelta coraggiosa per cercare di intercettare spettatori al di fuori del pubblico Rai, grazie al suo stile diretto e innovativo.
L’obiettivo della trasmissione era quindi duplice: da un lato, proponendo contenuti di approfondimento con un linguaggio moderno, capace di attrarre una fascia di telespettatori più giovane e dinamica; dall’altro, rispondendo alla domanda di informazione e dibattito politico con un approccio più orientato ai temi di destra, cercando di bilanciare l’offerta editoriale della rete. Il programma, considerato una produzione di peso per Rai 2, era stato sviluppato in stretta collaborazione con la direzione Distribuzione e la direzione Marketing della Rai, allo scopo di valorizzarne la diffusione e garantirgli uno spazio adeguato nel palinsesto. Tuttavia, i risultati ottenuti non hanno ripagato le ambizioni iniziali.
Il declino degli ascolti: un inizio difficile per L’Altra Italia
Sin dalla prima puntata, L’Altra Italia ha registrato ascolti molto inferiori alle aspettative. Il debutto del programma, andato in onda il 3 ottobre, ha ottenuto uno share del 1,80%, un dato già al di sotto della soglia minima considerato soddisfacente per un programma in prima serata su Rai 2. La situazione non è migliorata con le puntate successive; anzi, la trasmissione ha visto un calo costante negli ascolti, scendendo allo 0,99% di share nella terza puntata. Sebbene la quarta puntata abbia mostrato una leggera ripresa, raggiungendo l’1,19%, questi numeri si sono rivelati comunque troppo bassi per giustificare la continuità del progetto.
Per un programma in prima serata, soprattutto nel contesto della Rai, un livello di ascolti così basso rappresenta un evidente insuccesso. A fronte dei costi di produzione e delle risorse investite, il ritorno in termini di audience è stato ritenuto insufficiente, spingendo la direzione Rai a considerare rapidamente la chiusura anticipata del talk show. La decisione di sospendere L’Altra Italia sembra inoltre essere influenzata dal fatto che la Rai non è riuscita, negli ultimi anni, a trovare un formato di approfondimento serale che ottenesse consensi significativi, specialmente da quando Michele Santoro ha lasciato l’emittente pubblica.
Il ruolo di Antonino Monteleone e le aspettative del pubblico Rai
Uno dei fattori che ha probabilmente inciso sul mancato successo di L’Altra Italia è stato il legame tra Antonino Monteleone e il pubblico Rai. Monteleone, noto principalmente per il suo ruolo di inviato investigativo nel programma Le Iene , non è riuscito a stabilire un rapporto di fiducia e coinvolgimento con il pubblico di Rai 2. Il suo stile diretto ea volte polemico, apprezzato nel contesto delle inchieste de Le Iene , potrebbe non aver trovato il giusto equilibrio per un format di talk show serale orientato all’approfondimento politico e sociale.
Il pubblico di Rai 2 è abituato a un certo tipo di programmi e di linguaggio, e l’esperimento di L’Altra Italia si è rivelato troppo distante dalle aspettative e dalle abitudini degli spettatori. La difficoltà di mantenere alta l’attenzione e l’interesse del pubblico è emersa in modo evidente dai dati di ascolto, che non hanno mai mostrato segni di ripresa significativa. Questo ha portato la Rai a dover riconsiderare il ruolo di Monteleone come conduttore di un programma di approfondimento, aprendo alla possibilità di sviluppare per lui un formato più adatto alle sue caratteristiche.
La strategia futura della Rai per la fascia di approfondimento
Con la chiusura di L’Altra Italia , la Rai si trova nuovamente di fronte alla sfida di individuare una formula vincente per la fascia di approfondimento in prima serata. Negli ultimi anni, infatti, diversi programmi lanciati nella stessa fascia oraria non sono riusciti a ottenere il consenso sperato, un problema che si è accentuato dopo l’uscita di Michele Santoro dalla Rai. La direzione della rete ha già annunciato, nel comunicato ufficiale, l’intenzione di lavorare con Antonino Monteleone, la direzione Distribuzione e la direzione Marketing per sviluppare un nuovo progetto che possa avere un impatto maggiore in termini di ascolti.
La scelta di chiudere un programma già alla quinta puntata evidenzia quanto sia diventato cruciale, per la Rai, riuscendo ad intercettare i gusti e le esigenze del pubblico contemporaneo, sempre più frammentato e meno legato alla televisione tradizionale. Sperimentare nuovi format è quindi una necessità, ma anche un rischio, come dimostrato dal caso di L’Altra Italia . La Rai dovrà valutare con attenzione quale direzione prendere e come posizionare il prossimo progetto di approfondimento, bilanciando l’innovazione con la capacità di coinvolgere una base di spettatori sufficientemente ampia.
Le sfide del giovedì sera e la concorrenza televisiva
Un ulteriore aspetto che ha influenzato le scarse performance de L’Altra Italia potrebbe essere legato alla concorrenza nella fascia del giovedì sera, tradizionalmente competitiva. La serata del giovedì è stata spesso complessa per la Rai, che fatica da anni a trovare un format capace di tenere testa agli altri canali nazionali e alle piattaforme digitali, in particolare da quando sono aumentate le alternative di intrattenimento online. Questa situazione rende ancora più difficile per un programma sperimentale come L’Altra Italia ottenere un buon posizionamento e un’adeguata visibilità nel palinsesto.