I dati sul PD
Arrivano i dati: il Pd guadagna un altro +0,3 %, attestandosi al 23,4 %. Un incremento piccolo ma che vede una crescita del PD dopo mesi di calo. Dietro, il Movimento 5 Stelle si tiene a distanza di sicurezza: 12,5 % e timidi segnali di vitalità, mentre Giuseppe Conte scommette su un’agenda sociale più aggressiva per tornare ago della bilancia.
Il partito di Giorgia Meloni tiene il primato
Nonostante il brusco risveglio referendario, Fratelli d’Italia non arretra: registra un +0,2 % e sfiora la soglia psicologica del 31 %. Il vantaggio resta solido, ma il clima interno racconta di deputati preoccupati dall’usura di governo e dagli scandali sulle spese militari. I partner di coalizione, intanto, arrancano: Forza Italia cede lo 0,1 % ma supera comunque la Lega, che scivola di un pesante 0,3 % e vede materializzarsi l’incubo sorpasso permanente.
Centristi e “mini‑partiti”: la giungla del 3 %
Nel sottobosco moderato la linea di galleggiamento resta incerta. Verdi e Sinistra risalgono al 6,5 %, seguiti da Azione (+0,1 %). Italia Viva rimane stabile al 2,5 %, mentre +Europa e Noi Moderati oscillano attorno all’1 %, distanti dalla fatidica soglia per l’ingresso alla Camera. In questo contesto, ogni decimale può trasformarsi in seggi decisivi alle prossime Politiche.
Scenari futuri: coalizioni in movimento
La domanda ora è una sola: quanto durerà l’effetto referendum sui sondaggi? Se il Pd continuerà a rosicchiare consensi, Meloni dovrà blindare l’alleanza con Tajani e Salvini, evitando fughe in avanti sui dossier più divisivi. Nel frattempo, Schlein studia un’«agenda sociale» per conquistare l’elettorato under‑35, mentre Conte prepara una campagna d’ascolto nelle periferie. Basterà a cambiare gli equilibri?
Il nodo dell’astensione
Da mesi l’affluenza alle urne precipita sotto il 60 %. Eppure, fa notare Swg, proprio l’area del “non voto” resta il vero serbatoio di sorpresa: oltre dieci punti percentuali di elettori indecisi o disillusi potrebbero stravolgere ogni previsione in caso di mobilitazione improvvisa. I partiti sapranno parlare anche a loro oppure continueranno a cantarsela tra convertiti?
La partita è solo all’inizio: che ruolo avrà, secondo voi, l’onda lunga del referendum nella corsa alle Politiche 2027?