lunedì, Marzo 3

Sondaggi, i dati su Trump dopo lo scontro con Zelensky

Sondaggi, i dati su Trump dopo lo scontro con Zelensky

Sondaggi USA: l’impatto dello scontro tra Trump e Zelensky sulla percezione della Russia

Cresce il numero di repubblicani che vedono la Russia come un alleato

Secondo un recente sondaggio condotto da CBS News/YouGov, il 41% degli elettori repubblicani considera la Russia un paese “amico” o addirittura un “alleato” degli Stati Uniti. Questo dato emerge in un momento cruciale per la politica estera americana, con il presidente Donald Trump che continua a essere visto da molti come un sostenitore della Russia nel conflitto con l’Ucraina. Il sondaggio è stato realizzato poco prima dell’acceso incontro tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un evento che ha suscitato un acceso dibattito politico sia negli Stati Uniti che a livello internazionale.

I dati principali del sondaggio

L’indagine condotta tra il 26 e il 28 febbraio ha messo in luce alcune tendenze significative:

Percezione della Russia tra i repubblicani: il 37% degli intervistati repubblicani considera la Russia un paese “amico”, mentre il 4% la definisce un “alleato”. Tuttavia, il 27% la percepisce come un “nemico”, e il 32% la vede come “ostile”.

Opinioni tra i democratici: il 26% degli elettori democratici ha un’opinione favorevole della Russia, percentuale inferiore rispetto ai repubblicani.

Influenza dell’incontro Trump-Zelensky: il sondaggio è stato condotto quasi interamente prima del confronto tra Trump e Zelensky, il che lascia aperta la possibilità che l’opinione pubblica possa subire ulteriori variazioni a seguito dell’evento.

L’influenza di Trump sulla percezione della Russia

Un aspetto chiave emerso dal sondaggio riguarda la percezione del ruolo di Trump nel conflitto tra Russia e Ucraina. Prima dell’incontro con Zelensky, il 46% degli americani riteneva che le dichiarazioni e le azioni di Trump favorissero la Russia, mentre il 43% credeva che il presidente mantenesse una posizione neutrale. Solo l’11% pensava che Trump appoggiasse l’Ucraina.

L’analisi diventa ancora più interessante se si osservano le differenze tra gli elettori repubblicani e democratici:

Repubblicani: il 64% ritiene che Trump sia stato imparziale nel conflitto, mentre il 21% crede che abbia favorito la Russia e il 15% pensa che abbia sostenuto l’Ucraina.

Democratici: il 73% è convinto che Trump stia favorendo la Russia.

Indipendenti: il 47% degli elettori senza affiliazione politica specifica crede che Trump si schieri con Mosca.

Supporto per l’Ucraina e atteggiamento verso la Russia

Il sostegno degli americani all’Ucraina resta significativo, anche se vi sono nette divisioni di opinione:

Il 52% degli intervistati sostiene l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia.

Solo il 4% dichiara apertamente di sostenere la Russia.

Il 44% degli americani non si schiera né con l’Ucraina né con la Russia.

Tra gli elettori repubblicani, il sostegno alla Russia sale al 7%, mentre la maggioranza (56%) afferma di non avere preferenze tra le due nazioni. Il 37% si schiera con l’Ucraina.

Implicazioni politiche e incertezze future

Resta da vedere come l’incontro tra Trump e Zelensky influenzerà ulteriormente l’opinione pubblica americana. Prima di questo confronto, il 51% degli americani approvava la gestione del conflitto da parte di Trump. Tuttavia, il dibattito generato dall’incontro potrebbe modificare queste percentuali.

Lo scontro tra Trump e Zelensky

L’incontro tra i due leader nello Studio Ovale ha preso una piega inaspettata quando Trump e il suo vicepresidente JD Vance si sono irritati per le dichiarazioni di Zelensky riguardo alle violazioni degli accordi di cessate il fuoco da parte di Putin.

Vance ha accusato Zelensky di essere “irrispettoso” e di voler gestire la questione “davanti ai media americani”. Trump, dal canto suo, ha detto a Zelensky che l’Ucraina “non si trova in una buona posizione” e ha aggiunto: “O fai un accordo, o noi ce ne andiamo, e se ce ne andiamo, combatterete da soli”.

Dopo l’incontro, Trump ha dichiarato che Zelensky “non è pronto per la pace finché l’America è coinvolta”, poiché ritiene che il sostegno degli Stati Uniti gli dia un vantaggio nei negoziati con la Russia.

Reazioni internazionali e accuse a Trump

L’incontro ha suscitato reazioni a livello globale. Molti leader internazionali hanno espresso il loro sostegno all’Ucraina, mentre i democratici americani hanno accusato Trump di agire nell’interesse della Russia. Il senatore democratico Chris Murphy ha dichiarato alla CNN che l’amministrazione Trump “si sta trasformando in un braccio del Cremlino”.

Divergenze nei sondaggi: opinioni contrastanti tra gli elettori repubblicani

Non tutti i sondaggi confermano una crescente simpatia repubblicana per la Russia. Un’indagine separata, condotta dalla società 1892 Polling, ha rilevato che:

Il 69% degli elettori repubblicani considera la Russia l’aggressore nel conflitto.

L’83% ha un’opinione sfavorevole di Vladimir Putin.

Le opinioni su Zelensky sono più divise: il 43% lo vede positivamente, mentre il 45% ha un’opinione negativa.

Le posizioni dei leader repubblicani su Putin

Nonostante la spaccatura all’interno dell’elettorato repubblicano, molti leader del partito continuano a denunciare la Russia e il suo presidente. Il presidente della Camera, Mike Johnson, ha dichiarato alla CNN che “Putin non è affidabile ed è pericoloso”, sottolineando che la Russia e la Cina “non sono dalla parte dell’America”.

Anche il senatore James Lankford ha ribadito la sua posizione domenica, definendo Putin un “criminale assassino del KGB” e un “dittatore”. Ha inoltre affermato che Zelensky “ha ragione ad essere preoccupato” per il mancato rispetto degli accordi da parte della Russia.

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