Tali mutamenti nei rapporti di forza contribuiscono a tensioni interne, come dimostrato dal recente contrasto sulla proposta del terzo mandato per i governatori regionali, sostenuta dalla Lega ma respinta in commissione al Senato anche grazie al voto contrario di Forza Italia.
Coalizione di governo: un blocco solido vicino al 49%
Considerando anche il contributo di Noi Moderati, stabile all’1%, la coalizione di centrodestra raggiunge un totale del 48,7% dei consensi secondo la Supermedia. Un risultato superiore a quello ottenuto alle scorse elezioni politiche, e che rappresenta un punto di forza per la tenuta del governo Meloni.
Se il trend dovesse proseguire, il centrodestra potrebbe contare su una solida base elettorale anche in vista delle future elezioni, previste tra circa due anni. Tuttavia, in politica gli scenari possono mutare rapidamente.
Centrosinistra in difficoltà: il Partito Democratico perde terreno
Nel campo dell’opposizione, il dato più rilevante è il calo del Partito Democratico (PD), che passa dal 23% al 22,6%, con una flessione di quattro decimi di punto. Il partito guidato da Elly Schlein sembrava in ripresa nelle scorse settimane, trainato dalle iniziative sui referendum per lavoro e cittadinanza, nonché da buoni risultati alle elezioni comunali in città come Ravenna, Genova e Taranto.
Tuttavia, il trend positivo sembra essersi arrestato, e questo calo riapre interrogativi sulla strategia comunicativa e politica del PD, che cerca di posizionarsi come forza centrale dell’opposizione.
Movimento 5 Stelle stabile, senza slanci
Il Movimento 5 Stelle (M5S) rimane inchiodato al 12,2%, senza variazioni rispetto alle rilevazioni precedenti. Nonostante il forte impegno degli ultimi tempi, soprattutto sulle tematiche legate alla difesa e al riarmo europeo, il partito guidato da Giuseppe Conte non riesce a tradurre la mobilitazione politica in un aumento dei consensi.
Questa situazione riflette una certa difficoltà nel riconnettersi con l’elettorato, dopo i picchi raggiunti negli anni passati.
Alleanza Verdi e Sinistra in leggero rialzo
Tra i partiti minori della sinistra, Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) cresce dello 0,1%, arrivando al 6,4%. Il risultato, seppur modesto, conferma una stabilità elettorale importante in vista di future alleanze nel centrosinistra.
Complessivamente, i partiti che si oppongono al governo con una linea più progressista – PD, M5S e AVS – raggiungono circa il 41% dei voti, un livello ancora insufficiente per rappresentare una seria minaccia al blocco del centrodestra.
Azione in risalita, Italia Viva in crisi
Nell’area dei partiti liberali e centristi, Azione di Carlo Calenda mostra segnali incoraggianti, passando dal 3,1% al 3,5%. Dopo un periodo di difficoltà, il partito sembra riguadagnare un po’ di terreno, forse anche grazie a un ritorno mediatico più marcato del suo leader.
Italia Viva, invece, continua a perdere consensi: con un calo dello 0,4%, si attesta al 2,1%, confermando il trend discendente dell’ultimo anno. Anche +Europa si colloca in zona di sofferenza, scendendo all’1,6% (-0,2%).
La frammentazione di questa componente politica rende difficile una prospettiva di coalizione unitaria, che possa giocare un ruolo competitivo.