venerdì, Settembre 20

Spettacolo italiano in lutto, ci lascia per sempre un mito

 

Il suo nome rimarrà sempre legato a quello della moglie Carla Fracci, una delle più grandi ballerine del XX secolo. Fracci, celebrata a livello internazionale e descritta dal New York Times come la “prima ballerina assoluta”, è stata protagonista di molte delle produzioni curate da Menegatti. Insieme, i due hanno formato una coppia iconica sia nella vita che nell’arte, contribuendo alla crescita e al prestigio del balletto italiano nel mondo.

Un amore nato in teatro

La storia d’amore tra Beppe Menegatti e Carla Fracci è una di quelle che sembrano uscite da un romanzo. Si incontrarono per la prima volta alla Scala di Milano, uno dei templi della cultura italiana, in una sala prove. Menegatti, all’epoca, era l’assistente di Luchino Visconti, regista di fama internazionale. In un’intervista, Menegatti ricordò quel momento come un colpo di fulmine: “Ero l’ultimo di una fila di persone che entravano in sala. Davanti a me c’era Visconti, il coreografo Léonide Massine, il compositore Franco Mannino e la costumista Lila De Nobili. Poi io, che portavo la borsa di Visconti. Lila si gira e dice a Visconti: ‘Luchino, non potrebbe essere questa la ragazza per la parte di Silvestra?’ Indicava una giovane seduta per terra con i calzini rossi. Era Carla.”

Da quel momento, la loro relazione si trasformò in una lunga e solida storia d’amore. Si sposarono nel 1964 e rimasero uniti per ben 54 anni, fino alla morte di Fracci nel 2021. Dal loro matrimonio nacque Francesco, il figlio che ha condiviso con loro tanti momenti importanti e che è stato presente accanto al padre fino agli ultimi istanti di vita.

Beppe Menegatti e il teatro dell’assurdo

Prima di dedicarsi completamente alla regia di opere di danza e lirica, Menegatti si era già fatto un nome nel panorama teatrale italiano. Negli anni ’60 si era distinto come uno dei primi registi in Italia a portare in scena il “teatro dell’assurdo”, un movimento letterario e drammaturgico che mette in discussione la logica e la razionalità della condizione umana. Tra le opere più significative di questo periodo ci sono le messe in scena di testi di autori come Samuel Beckett, tra cui “Tutti quelli che cadono” e “Commedia”.

Luchino Visconti, suo mentore, lo incoraggiò a esplorare il teatro di danza, un genere che divenne il centro della sua carriera a partire dagli anni ’60. Questa passione si consolidò ulteriormente grazie al matrimonio con Carla Fracci, che divenne la musa ispiratrice di molte delle sue produzioni. Insieme, Menegatti e Fracci collaborarono a spettacoli che combinavano il balletto con la drammaturgia, portando in scena produzioni originali e di grande impatto artistico.

Opere indimenticabili ispirate alla letteratura e alla storia

Menegatti si distinse per la sua capacità di trovare ispirazione in varie forme artistiche, trasformando letteratura, storia e opere liriche in produzioni teatrali di grande intensità. Negli anni ’60 e ’70, creò balletti drammatici per esaltare il talento interpretativo di Carla Fracci. Tra le sue produzioni più note vi sono “The Macbeths” (1969), ispirato all’opera di William Shakespeare, “Il gabbiano” (1970), tratto dal testo di Anton Čechov, e “Mirandolina” (1983), adattamento della commedia di Carlo Goldoni.

Nel corso della sua carriera, Menegatti si dedicò anche alla reinterpretazione di opere liriche, come dimostra “Il vespro siciliano” (1992), basato sull’opera omonima di Giuseppe Verdi. Inoltre, Menegatti esplorò biografie di personaggi storici, trasformandole in drammaturgie affascinanti. Tra le sue opere più celebri in questo ambito vi sono “Nijinskij memorie di giovinezza” (1989), dedicato al famoso ballerino russo Vaslav Nijinskij, “Alma Mahler G.W.” (1994), ispirato alla vita della compositrice Alma Mahler, e “Zelda, riservami un valzer” (1998), che esplora la vita della scrittrice Zelda Fitzgerald, moglie di F. Scott Fitzgerald.

L’ultimo omaggio a Carla Fracci

Negli ultimi anni della sua vita, Beppe Menegatti continuò a lavorare come consulente e regista, collaborando a progetti dedicati alla memoria di Carla Fracci. Nel 2021, è stato consulente per il film biografico sulla vita della moglie, trasmesso su Rai Uno e diretto da Emanuele Imbucci. Il film, liberamente ispirato all’autobiografia di Fracci “Passo dopo passo”, scritta con Enrico Rotelli, ha rappresentato un commosso tributo alla ballerina, ricordata non solo per il suo straordinario talento, ma anche per la sua umiltà e dedizione all’arte.

Un’eredità artistica che vive nel ricordo

La scomparsa di Beppe Menegatti segna la fine di un’epoca per il mondo dello spettacolo italiano. La sua eredità vive nei numerosi spettacoli che ha diretto e nelle collaborazioni con alcuni dei più grandi nomi del teatro e della danza del XX secolo. Il suo contributo all’arte teatrale e alla danza non sarà mai dimenticato, e il suo legame con Carla Fracci continuerà a essere un esempio di dedizione reciproca e di amore per l’arte.

In un mondo in continua evoluzione, Menegatti ha saputo mantenere viva la tradizione, innovando al contempo e creando spettacoli che hanno affascinato e ispirato generazioni di spettatori. Anche se ci ha lasciati, il suo mito continuerà a vivere attraverso le sue opere e il ricordo di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui.

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