Con l’escalation, l’Iran ha minacciato la chiusura dello Stretto di Hormuz, da cui passa il 20% del petrolio mondiale. Già oggi i mercati registrano un aumento del 18% del prezzo del greggio e +12% per il gas. Per l’Italia, ciò si traduce in:
- Carburante sopra i 2,50 €/litro
- Aumento dei costi di trasporto merci
- Inflazione su base alimentare
Il ministro dell’Economia ha convocato un vertice straordinario. L’UE valuta l’attivazione del meccanismo di emergenza energetica.
Le grandi potenze si muovono: Trump, Putin e Xi sulla scacchiera
Donald Trump
ha dichiarato: “Ho dato all’Iran tutte le occasioni per trattare. Ora devono accettare un accordo, o subirne le conseguenze.” Il presidente USA ha parlato più volte con Netanyahu nelle ultime ore.
Vladimir Putin ha chiamato sia Netanyahu che Pezeskhian, offrendosi come mediatore. Ha condannato l’attacco israeliano ma ha anche esortato Teheran a “evitare escalation che favoriscano solo il caos globale.”
La Cina, principale partner commerciale dell’Iran, ha fermato le spedizioni via mare e ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio di Sicurezza ONU. Xi Jinping teme che il conflitto minacci la sua “Nuova Via della Seta”.
Italia e UE: diplomazia sotto stress
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato telefonicamente con Benjamin Netanyahu, Donald Trump, il re di Giordania, e Mohammed bin Salman, assicurando la “massima disponibilità dell’Italia a favorire una soluzione diplomatica”.
In serata, il re giordano Abdallah ha espresso preoccupazione: “L’escalation minaccia la stabilità della regione. Nessuna guerra sarà tollerata sul nostro territorio.”
Il pericolo nucleare: cosa c’è davvero sotto Natanz?
Gli esperti del CNS (Center for Nonproliferation Studies) parlano di danni gravi alle infrastrutture sotterranee del sito di Natanz, cuore dell’arricchimento di uranio iraniano. La AIEA non ha confermato contaminazioni, ma si teme che i sistemi di contenimento siano stati danneggiati.
Il rischio atomico non è immediato, ma l’assenza di ispezioni e l’uscita dell’Iran dall’accordo JCPOA mettono in allerta l’intera comunità internazionale.
Secondo Emanuele Panero, analista del Centro Studi Internazionali, il conflitto può ancora essere contenuto: “Dipenderà tutto dalle prossime 72 ore. Se l’Iran colpirà Arabia Saudita o Oman, allora sarà guerra regionale vera.”
Tiziano Marino, docente di Geopolitica, avverte: “La diplomazia ha ancora margine. Ma se si fallisce ora, sarà troppo tardi.”
Il mondo resta col fiato sospeso. L’ombra della terza guerra mondiale, oggi più che mai, non è più solo fantascienza.