Scontro a Ballando con le Stelle dopo il lutto di Nancy Brilli
Serata difficile per Nancy Brilli nella seconda puntata di Ballando con le Stelle. L’attrice, visibilmente commossa per la perdita del suo cane Margot, ha ricevuto un commento durissimo da Selvaggia Lucarelli, che ha dichiarato di non voler tenere conto del lutto nel suo giudizio tecnico. “Non c’è un bonus per la perdita di un animale domestico”, ha detto la giurata, definendo la performance “oggettivamente brutta”.
La reazione indignata dell’attrice
Nancy Brilli, sorpresa dalla freddezza del commento, ha risposto con eleganza ma fermezza: “Non hai detto una bella cosa, scusami Selvaggia. Mi fa impressione sentir dire una cosa del genere”. Il pubblico in studio ha reagito con un brusio di disapprovazione, mentre il conduttore Alberto Matano ha cercato di riportare il clima su toni più pacati.
Il post Instagram che scatena la bufera
Pochi minuti dopo la diretta, Nancy Brilli ha ricondiviso nelle sue storie Instagram un messaggio durissimo della giornalista Daniela Fedi: “Selvaggia Lucarelli sei degna del tuo nome e dovresti tornare nella giungla da cui provieni. La perdita del proprio animale domestico è un lutto, e i lutti non si deridono per fare audience. Nancy Brilli per me è una sorella, ma anche se non lo fosse, ti darei volentieri un cazzotto per ciò che hai detto”.
Selvaggia Lucarelli nel mirino dei social
Le parole hanno fatto rapidamente il giro dei social, dove molti utenti hanno espresso solidarietà a Nancy Brilli, accusando la Lucarelli di mancanza di empatia e rispetto. “Il dolore per un animale è reale come quello per una persona”, scrivono in tanti su X e Instagram. Altri, invece, difendono Selvaggia: “Ha fatto solo il suo lavoro, giudicare il ballo”.
In attesa della replica di Selvaggia
Al momento Selvaggia Lucarelli non ha ancora risposto pubblicamente, ma conoscendo i suoi toni diretti, è probabile che non lascerà cadere la polemica. Intanto, la vicenda riaccende il dibattito sul confine tra televisione e sensibilità umana, e su quanto sia giusto spettacolarizzare il dolore personale in programmi d’intrattenimento.