venerdì, Settembre 20

Tragedia in montagna, marito e moglie escono a funghi poi il dramma:

Poco tempo dopo l’inizio delle ricerche, i soccorritori hanno localizzato la donna, purtroppo già priva di vita. Era precipitata per circa 30 metri in una scarpata impervia, probabilmente a causa di una perdita di equilibrio o di un passo falso. Nonostante il rapido intervento del medico arrivato con l’elicottero di soccorso da Bergamo, inviato dall’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU), per la 71enne non c’è stato nulla da fare. Il decesso è stato constatato sul posto.

Chi era la vittima

Secondo le informazioni fornite dal “Corriere di Bergamo”, la vittima si chiamava Paola Maria Rinaldi ed era originaria di Ubiale Clanezzo, un piccolo comune situato sempre in provincia di Bergamo. Da quanto si è potuto ricostruire, durante la ricerca dei funghi, la donna potrebbe aver messo il piede in fallo in una zona particolarmente scoscesa e impervia del bosco. Si ipotizza inoltre che, rendendosi conto della situazione di pericolo, Paola Maria Rinaldi abbia tentato di contattare il numero di emergenza 112, ma a causa della mancanza di segnale, non è riuscita a completare la chiamata prima di perdere i sensi. Il suo corpo è stato successivamente trasportato alla camera mortuaria del cimitero di Mezzoldo, in attesa delle disposizioni della Procura.

La sicurezza nelle escursioni: un problema ricorrente

Questo tragico incidente solleva ancora una volta la questione della sicurezza durante le escursioni in montagna, specialmente tra coloro che si avventurano alla ricerca di funghi in aree boschive. In queste zone, spesso isolate e caratterizzate da terreni accidentati, anche un piccolo errore può avere conseguenze fatali. Negli ultimi anni, incidenti simili sono purtroppo sempre più frequenti, nonostante i numerosi appelli alla prudenza da parte delle autorità.

Solo pochi giorni prima, un altro cercatore di funghi aveva perso la vita in circostanze simili. Giacomino Lazzari, un uomo di 62 anni residente ad Alserio, in provincia di Como, era caduto per circa cento metri in un burrone sul Monte Muggio, tra l’Alpe Camaggiore e il rifugio Ragno. Lazzari, direttore presso le Poste, era originario di Vendrogno di Bellano e possedeva una baita all’Alpe Chiaro, località che conosceva bene. Nonostante ciò, l’escursione si è rivelata fatale.

Consigli per una maggiore sicurezza in montagna

Alessandro Spada, capostazione del Soccorso Alpino Valsassinese, aveva commentato l’ennesima tragedia legata alla ricerca di funghi, sottolineando come la sicurezza in montagna sia diventata un vero e proprio problema sociale. “Ci vogliono calzature adatte, con una buona presa sul terreno, non stivali di gomma. Bisogna andare in posti che si conoscono bene, possibilmente non da soli o comunque lasciando detto dove si ha intenzione di arrivare. Nello zaino occorre infilare anche una torcia e un fischietto per chiedere aiuto. E ci vuole buon senso”, aveva affermato.

Questi consigli, pur essendo semplici, possono fare una grande differenza in situazioni di emergenza. Scarpe da trekking con una suola adeguata, attrezzatura di base come torce e fischietti, e la consapevolezza dei propri limiti e delle condizioni del terreno sono fondamentali per ridurre i rischi.

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