sabato, Maggio 10

Trump e i 14 milioni al Vaticano prima del Conclave: cosa c’è di vero sulla presunta donazione

Trump e i 14 milioni al Vaticano prima del Conclave: scopriamo di più

Una donazione milionaria mai confermata

Secondo alcune testate internazionali, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe versato 14 milioni di dollari alla Santa Sede durante la sua recente visita a Roma per i funerali di Papa Francesco. La notizia sta facendo il giro del mondo, ma dalla Sala Stampa vaticana non è arrivata alcuna conferma ufficiale.

Il momento del presunto versamento ha alimentato ulteriori sospetti: pochi giorni dopo, infatti, è stato eletto un Papa americano, Robert Francis Prevost, nato a Chicago, oggi Leone XIV. Una coincidenza che, per alcuni osservatori, avrebbe implicazioni economico-politiche più profonde.

Un Vaticano in rosso

L’ultimo bilancio ufficiale della Santa Sede parla di un deficit superiore ai 70 milioni di euro. Le spese per l’organizzazione dei funerali papali, del Conclave e delle celebrazioni collegate hanno aggravato ulteriormente la situazione finanziaria. In questo contesto, una donazione così ingente – se confermata – rappresenterebbe un aiuto decisivo.

Il vaticanista Aldo Maria Valli ha scritto sul suo blog che «la scelta di un Papa americano ha anche evidenti ragioni economiche», ipotizzando che si tratti anche di un modo per ravvivare i flussi di donazioni dagli Stati Uniti, in calo da anni.

La rete Dolan-Trump e la Fondazione papale

Il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e noto per la sua vicinanza a Trump, è anche a capo della ricchissima Fondazione Papale Americana. Proprio questa fondazione ha organizzato il suo annuale pellegrinaggio a Roma nei giorni precedenti al Conclave, portando con sé una delegazione di circa 80 membri, molti dei quali milionari.

Secondo indiscrezioni, alcuni di questi benefattori avrebbero lasciato intendere che, qualora fosse stato eletto “il Papa giusto”, le donazioni al Vaticano sarebbero aumentate notevolmente. Si parla addirittura di una promessa non ufficiale di un miliardo di euro in contributi futuri.

Prevost: non trumpiano, ma nemmeno ostile

Robert Francis Prevost, ora Papa Leone XIV, non può essere definito un trumpiano. Ma tra i cardinali americani è stato percepito come figura di equilibrio: progressista moderato su temi sociali, ma tradizionalista in dottrina. Una combinazione che lo rende gradito a una parte dell’elettorato cattolico statunitense deluso dalle posizioni di Joe Biden su aborto, eutanasia e diritti LGBT.

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