lunedì, Maggio 19

Internazionali, Sinner cede ad Alcaraz: lo spagnolo riesce nell’impresa

 

 

Internazionali d’Italia 2025: Carlos Alcaraz batte Jannik Sinner nella finale maschile

Una finale emozionante agli Internazionali BNL d’Italia ha visto trionfare lo spagnolo Carlos Alcaraz sul numero uno del mondo Jannik Sinner. La sfida, attesissima dal pubblico e dagli appassionati di tennis di tutto il mondo, si è conclusa con il punteggio di 7-6, 6-1 in favore di Alcaraz, che ha così conquistato il prestigioso trofeo romano. La partita è stata caratterizzata da momenti di altissima intensità e da un primo set combattuto fino al tie-break, prima che lo spagnolo dominasse il secondo parziale.

Alcaraz in ascesa: dallo scalino numero tre al secondo posto del ranking ATP

Con questa vittoria, Carlos Alcaraz compie un importante balzo nella classifica ATP, salendo dal terzo al secondo posto del ranking mondiale. Un traguardo fondamentale per il giovane spagnolo, che continua a consolidare la sua posizione tra i migliori tennisti al mondo. La sua performance nella finale degli Internazionali ha dimostrato grande maturità tattica e mentale, oltre a una forma fisica impeccabile, che gli ha permesso di avere la meglio sul favoritissimo Jannik Sinner.

Sinner: una finale storica ma dal finale amaro

Per Jannik Sinner, quella di Roma rappresentava un momento storico: era infatti la sua prima finale agli Internazionali d’Italia, il torneo più prestigioso sul suolo italiano e uno dei più seguiti a livello internazionale. Mai prima d’ora il campione altoatesino aveva raggiunto questo traguardo, e l’entusiasmo del pubblico romano era palpabile. Inoltre, era la prima volta dal 1978 che un tennista italiano accedeva alla finale maschile: l’ultimo fu Adriano Panatta, che perse quella finale ma aveva già vinto il titolo nel 1976.

 

Secondo set senza storia

Nel secondo parziale, Sinner sembra assente. Il primo break arriva già nel secondo game. Alcaraz prende il largo con colpi precisi e continua a punire l’italiano con palle corte che restano un tallone d’Achille. Il secondo break arriva nel quarto game, e in pochi minuti lo spagnolo vola sul 5-0. Jannik conquista un game per l’orgoglio, ma il finale è impietoso: 6-1.

Le difficoltà di Sinner: tecnico, tattico, mentale

L’aspetto più preoccupante è stata la mancanza di una reazione emotiva. Dopo il primo set, Sinner ha smesso di crederci. Le palle corte, arma preferita da Alcaraz, sono diventate una trappola continua. Nessuna variazione di gioco, nessuna scossa. Il tennis, si sa, è anche psicologia.

Meriti di Alcaraz e le prospettive di Jannik

Alcaraz ha giocato da numero uno: solido, aggressivo, intelligente. È tornato al secondo posto del ranking ATP e ha dimostrato perché viene considerato l’erede designato di Nadal. Per Sinner, una lezione importante da cui ripartire. Con 10.380 punti resta in cima alla classifica mondiale, ma ora serve un salto mentale per restare al vertice.

Il Foro Italico ha incoronato Alcaraz, ma non ha dimenticato l’affetto per Jannik. Ora occhi puntati sul Roland Garros: riuscirà Sinner a riscattarsi?

 

Una rivalità destinata a segnare un’epoca: Sinner vs Alcaraz

Quella tra Sinner e Alcaraz è ormai riconosciuta come una delle più avvincenti rivalità del tennis moderno. Entrambi giovanissimi – 23 anni l’italiano, 22 lo spagnolo – incarnano il futuro della disciplina. La finale di Roma è stata l’undicesima sfida tra i due, con un bilancio ora favorevole ad Alcaraz, che ha conquistato sette vittorie complessive, incluse le ultime quattro consecutive.

Non si erano mai incontrati prima nella finale di un torneo della categoria Masters 1000, subito sotto i Grandi Slam in termini di prestigio e punti ATP. Questo ha reso l’incontro ancora più significativo, attirando l’attenzione di media e appassionati da ogni parte del mondo. Il loro stile di gioco aggressivo, spettacolare e dinamico rende ogni loro sfida un evento imperdibile per il tennis internazionale.

Il ritorno in campo di Sinner dopo la squalifica

Un elemento che ha aggiunto ulteriore interesse alla finale è stato il ritorno di Jannik Sinner dopo tre mesi di squalifica imposta dalla WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping. La sanzione era stata frutto di un test antidoping positivo a una sostanza proibita, ma successivamente la stessa WADA aveva riconosciuto che la positività era dovuta a una contaminazione involontaria. Era stata rilevata nel corpo di Sinner una quantità minima e non performante di una sostanza vietata, che non avrebbe potuto in alcun modo alterare le sue prestazioni sportive.

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