Meloni al seggio, ma senza ritirare le schede: la strategia della non partecipazione
Giorgia Meloni ha dichiarato pubblicamente che si recherà al seggio l’8 e 9 giugno, ma non ritirerà le schede dei referendum su lavoro e cittadinanza. Un gesto che ha immediatamente scatenato polemiche tra le forze di opposizione, che l’accusano di voler sabotare il voto popolare.
“Vado a votare, ma non ritiro le schede”, ha detto la premier, lasciando intendere che si tratta di una forma legale di astensione, utile a non far raggiungere il quorum del 50% più uno necessario per validare i referendum.
Schlein all’attacco: “Meloni ha paura della partecipazione”
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha reagito con durezza: “Meloni prende in giro gli italiani dicendo ‘vado a votare ma non voto’. Ha paura della partecipazione, teme il raggiungimento del quorum perché è contraria a contrastare la precarietà e migliorare la legge sulla cittadinanza”.
Schlein ha inoltre criticato la scelta di esprimersi in tal modo proprio durante le celebrazioni della Festa della Repubblica: “Avrebbe almeno potuto avere il coraggio di dire ‘voto no’ invece di invitare all’astensione”.
“Vergognoso”: la reazione dei politci italiani
Numerose le reazioni contro la premier per questa decisione. Vediamole tutte e anche il significato legale del non ritirare le schede come ha fatto Giorgia Meloni.