mercoledì, Agosto 13

Bimbo di 6 anni scomparso in mare, il gesto dei bagnanti sorprende tutti

 

CAVALLINO-TREPORTI (Venezia) – Paura e momenti di angoscia nel pomeriggio di lunedì 11 agosto, quando un bambino di appena sei anni è scomparso improvvisamente tra le onde, sotto lo sguardo impotente della madre.

 

L’episodio si è verificato in via Carlo Alberto Radaelli, nei pressi del campeggio Vela Blu, una delle zone balneari più frequentate della costa veneziana.

 

Secondo le prime ricostruzioni, il piccolo era entrato in acqua per rinfrescarsi durante una calda giornata estiva, ma dopo pochi istanti non è più riemerso. La madre, che si trovava poco distante, ha immediatamente compreso la gravità della situazione e ha lanciato l’allarme ai soccorritori.

L’allarme e l’intervento immediato dei soccorsi

Poco dopo le 16:00, la chiamata di emergenza ha raggiunto la Capitaneria di Porto, che ha preso il coordinamento delle operazioni di ricerca. Sul posto si sono mobilitati in tempi rapidissimi i Vigili del Fuoco di Venezia, con il supporto della squadra di Jesolo, il nucleo portuale e i sommozzatori specializzati del nucleo regionale del Veneto.

A supportare le operazioni è stato attivato anche un elicottero, che ha iniziato a sorvolare la zona costiera per ampliare il raggio di ricerca. Parallelamente, una moto d’acqua è entrata in azione per perlustrare velocemente le aree più lontane dalla riva, mentre squadre a terra monitoravano la battigia.

Le ricerche si sono concentrate nella zona in cui il bambino era stato visto per l’ultima volta. Le condizioni del mare, seppur apparentemente tranquille, presentavano correnti insidiose che avrebbero potuto spingere il piccolo verso il largo in pochi minuti.

 

La catena umana dei bagnanti

n un momento di emergenza come questo, anche i presenti sulla spiaggia non sono rimasti a guardare. Turisti e residenti, mossi da spirito di solidarietà, hanno deciso di unirsi per dare un contributo concreto.

Si è così formata, nel giro di pochi minuti, una catena umana composta da circa cinquanta persone. Disposte fianco a fianco, le persone hanno iniziato ad avanzare lentamente in acqua, scandagliando il fondale con i piedi e osservando con attenzione ogni movimento. L’obiettivo era quello di coprire in modo ordinato l’area indicata dai testimoni e dai soccorritori.

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