La morte di Pippo Baudo ha lasciato un vuoto immenso non solo nel mondo dello spettacolo, ma anche nella vita di chi gli è stato accanto in modo silenzioso e costante per oltre tre decenni.
Durante il funerale del celebre conduttore, un volto discreto, rimasto spesso nell’ombra, ha attirato l’attenzione: quello di Dina Minna, la donna che per 36 anni è stata la presenza fedele, la collaboratrice instancabile e il punto fermo della vita quotidiana del presentatore.
Per molti, il nome di Dina Minna può suonare quasi sconosciuto. Lei stessa ha sempre preferito restare lontana dai riflettori, mantenendo un profilo basso e rifiutando interviste o occasioni di visibilità. Ma per Baudo rappresentava molto più di una semplice assistente: era la persona che organizzava, che sorreggeva, che si prendeva cura di ogni dettaglio affinché il conduttore potesse concentrarsi sul suo lavoro e sulla sua passione per la televisione.
Una vita di dedizione e discrezione
Il legame tra Pippo Baudo e Dina Minna nasce alla fine degli anni ’80. Da allora, la loro collaborazione non si è mai interrotta. Ogni giornata iniziava nello stesso modo: nella casa romana di via della Vite, cuore pulsante della routine quotidiana di Baudo. Lì Dina preparava l’agenda, fissava appuntamenti, gestiva telefonate, coordinava riunioni e si occupava persino di visite mediche. Era lei a occuparsi delle incombenze grandi e piccole, quelle che spesso restano invisibili, ma che consentono a un personaggio pubblico di funzionare come un meccanismo perfetto.
La sua era una presenza silenziosa ma indispensabile. In un mondo, quello dello spettacolo, dove tutti lottano per apparire, Dina Minna scelse invece la via dell’invisibilità. Non ha mai cercato notorietà, non ha mai cercato di cavalcare l’onda della fama di Baudo. Preferiva agire dietro le quinte, con una discrezione che oggi appare quasi rara.
L’ultimo saluto: la forza di una figlia d’anima
Il giorno del funerale di Pippo Baudo, Dina Minna era lì, in prima fila davanti alla bara. Non per dovere, ma per amore e riconoscenza. Quando, per la prima volta, ha rotto il silenzio parlando a La Repubblica, le sue parole hanno commosso tutti: