lunedì, Settembre 29

Perri vs Bruzzone, scontro social sul caso Garlasco: post, repliche e minacce di querela

Il post di Albina Perri: “Non diamo più credito”

Tutto parte da un post di Albina Perri, direttrice del settimanale Giallo, che sui social attacca le voci critiche rispetto al lavoro delle procure di Pavia e Brescia. Nel suo messaggio cita titoli come «la criminologa frena», «i genitori negano», «il pm si indigna» e li definisce «unghie sui vetri».
Secondo Perri, sarebbe inutile dare spazio a chi ha «interesse personale a smontare» le indagini, chiedendo di «non dar più credito a queste persone».

La replica di Roberta Bruzzone: “Campagna diffamatoria”

Il riferimento alla “criminologa” viene subito raccolto da Roberta Bruzzone, che risponde con un lungo intervento durissimo.

La criminologa accusa Perri di aver diffuso insinuazioni infondate nei mesi scorsi, persino coinvolgendo figure estranee come Marco Poggi e le gemelle Cappa, e di aver dato spazio a soggetti “privi di credibilità”. «Ho collezionato denunce e querele, ma io lavoro solo sugli atti. Lei invece ha costruito una campagna diffamatoria che finirà davanti alla magistratura», scrive Bruzzone, annunciando che anche l’ultimo post della direttrice sarà oggetto di una nuova querela.

La precisazione di Perri: “Non pensavo a lei”

La direttrice di Giallo prova a smorzare i toni: «Non pensavo certo a lei, mi pare un’isteria mattutina senza senso». Perri sostiene di non voler alimentare «beghe da cortile», ma ribadisce che la critica riguardava chiunque provi a screditare le indagini. Parole che però non bastano a fermare la bufera, perché Bruzzone controbatte con nuove accuse.

L’affondo finale di Bruzzone

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