sabato, Novembre 15

No Meloni day, scontri con la polizia: finisce male

La nuova ondata di mobilitazioni studentesche contro il governo è esplosa nel giorno del cosiddetto “No Meloni Day”, con cortei in diverse città italiane. A Roma, gli episodi più controversi si sono verificati davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, dove un gruppo di manifestanti ha dato fuoco a una foto del ministro Giuseppe Valditara, provocando una dura reazione politica.

Proteste a Roma: slogan, striscioni e il “rogo” della foto

Nella Capitale si sono mossi diversi cortei, non tutti collegati tra loro. Il gruppo partito da piazzale Ostiense è riuscito a raggiungere la scalinata del Ministero, dove ha esposto striscioni e scandito slogan contro il governo. Tra i manifestanti sono comparsi anche fantocci raffiguranti Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri e Anna Maria Bernini, come già accaduto nei giorni precedenti alla Sapienza.

Il momento che ha acceso la polemica è stato il rogo simbolico della foto di Valditara, attribuito ad alcuni esponenti dei collettivi autonomi dei licei romani. Un gesto immediatamente definito «fuori da ogni tono democratico» da diversi esponenti politici.

Scontri nelle altre città: tensioni e feriti tra le forze dell’ordine

Le manifestazioni non si sono limitate alla Capitale. A Torino e Bologna la tensione è degenerata rapidamente: lanci di oggetti, un estintore scagliato contro gli agenti e perfino un tombino strappato e usato come arma. Il bilancio complessivo parla di almeno otto poliziotti feriti.

A Genova è comparso un cartello che paragonava il governo al “Quarto Reich”, mentre in altre città i cortei hanno bloccato il traffico e creato disagi diffusi al trasporto pubblico.

Le reazioni politiche: «Vergogna, questo non è dibattito democratico»

Durissima la condanna da parte della deputata leghista Simonetta Matone, che ha definito l’episodio «inaccettabile»: «Cosa c’entra con una protesta civile bruciare la foto di Valditara davanti al ministero? Qualsiasi richiesta perde di senso quando si superano i limiti del confronto democratico».

La parlamentare ha ribadito il sostegno al diritto di manifestare, ma ha denunciato l’escalation di violenza che sta accompagnando le recenti mobilitazioni studentesche: «Siamo al di fuori di ogni tono democratico. Vergogna, vergogna e ancora vergogna».

Resta alta la tensione

Dopo un breve confronto tra una delegazione studentesca e i rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, il dialogo si è interrotto e il corteo si è sciolto senza ulteriori incidenti. Tuttavia, il clima resta teso. Le iniziative di protesta proseguiranno nelle prossime settimane, mentre il governo valuta eventuali misure per contrastare episodi violenti e garantire la sicurezza durante le manifestazioni.

L’episodio del “No Meloni Day” conferma una frattura sempre più profonda tra la galassia dei collettivi studenteschi e l’esecutivo, con un livello di radicalizzazione che continua ad aumentare.

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