giovedì, Novembre 20

Garlasco, Andrea Sempio da Vespa: “Sono perseguitato, vivo come ai domiciliari”. Il punto sul nuovo filone d’indagine

Dopo quasi vent’anni trascorsi nell’ombra del delitto di Garlasco, Andrea Sempio, oggi 37 anni, torna a parlare in televisione. Lo fa da ospite di Bruno Vespa nei “5 minuti” di Rai1, in una delle interviste più attese del nuovo filone investigativo sul caso Poggi. Indagato per la terza volta — oggi per concorso in omicidio — Sempio descrive una vita segnata da sospetti, isolamento e un costante timore di essere ascoltato o frainteso.

“Chi ha ucciso Chiara Poggi?”: la risposta di Sempio

Vespa apre con una domanda diretta, che richiama volutamente Twin Peaks: “Chi ha ucciso Chiara Poggi?”. La risposta di Sempio arriva netta:

“È stato acclarato in anni di processi e sentenze. Oggi è Alberto Stasi e non ho motivo di pensare il contrario.”

Una dichiarazione che riprende integralmente la linea ufficiale dei tre gradi di giudizio, mentre intorno al caso si muove un nuovo contesto investigativo, alimentato da tecnicismi, atti depositati, nuove consulenze e l’atteso incidente probatorio del 18 dicembre.

Il nuovo quadro investigativo: appunti, scontrini e DNA

L’intervista tocca i punti centrali del Garlasco Bis:

  • l’ormai noto appunto del padre (“Venditti archivia per 20-30 euro”),
  • lo scontrino del parcheggio di Vigevano che costituisce l’alibi di Sempio,
  • l’impronta nella cantina della famiglia Poggi,
  • il Dna sotto un’unghia della vittima, che sarà oggetto di accertamento irripetibile.

A ogni domanda, Sempio ripete una versione consolidata negli anni, già riportata da giornali, programmi e siti specializzati in cronaca e true crime. Vespa insiste, ma l’indagato si muove su un terreno prudente e spesso ripetitivo, segno del peso mediatico che porta sulle spalle.

I commenti sui social

L’intervista ha immediatamente acceso il dibattito anche sui social, dove molti utenti hanno commentato non solo le sue parole ma anche la postura e il linguaggio del corpo mostrati in studio. Il caso Garlasco, da anni terreno fertile per analisi e discussioni online, si è riacceso nel giro di pochi minuti.

Tra i post più condivisi su X (ex Twitter) c’è quello di un utente che scrive:

“Notare come nasconde le braccia con le cicatrici assumendo una posizione innaturale ☠️ #Garlasco”@bearbops

Un commento che riflette il clima del web: osservazioni millimetriche, interpretazioni continue e una forte polarizzazione. Da un lato chi sostiene che Sempio sia vittima di un’attenzione morbosa, dall’altro chi interpreta ogni gesto come un possibile indizio. Un fenomeno che, nel complesso, alimenta la pressione psicologica già descritta dallo stesso Sempio durante l’intervista.

“Vivo come ai domiciliari”: la “non-vita” di Andrea Sempio

Il punto più forte dell’intervista arriva quando Vespa gli chiede se si senta perseguitato. La risposta è un misto di amarezza e rassegnazione:

“Non posso negarlo. Ogni volta ricapita. Spero in buona fede, ma sì: mi sento perseguitato.”

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.

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