Zelensky a Natale: “Un sogno condiviso dagli ucraini”. Poi l’appello per la pace

Un messaggio carico di tensione, simboli e parole destinate a far discutere. Alla vigilia di Natale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato al Paese in uno dei momenti più delicati dall’inizio dell’invasione russa, alternando toni duri contro Mosca a un appello finale alla pace.

Nel suo discorso, Zelensky ha ricordato che il Natale arriva ancora una volta in un contesto di guerra, con milioni di ucraini lontani dalle proprie case, molti al fronte e altri costretti all’esilio. “Non tutti sono a casa, non tutti hanno una casa, non tutti sono con noi questa sera”, ha detto, sottolineando però che la Russia non è riuscita a colpire ciò che per Kiev conta di più: l’unità nazionale.

Le parole più dure contro Mosca

Nel passaggio più forte del discorso, Zelensky ha evocato quello che ha definito un “sogno condiviso” dagli ucraini, facendo riferimento alla fine del leader russo senza citarlo esplicitamente per nome. Un’espressione che ha immediatamente attirato l’attenzione internazionale per il suo tono diretto e simbolico.

Subito dopo, però, il presidente ha precisato il senso politico e spirituale delle sue parole, spiegando che quando ci si rivolge a Dio si chiede “qualcosa di più grande”: la pace per l’Ucraina. “Lottiamo per essa, preghiamo per essa e la meritiamo”, ha aggiunto.

Il ricordo dei soldati e dei prigionieri

Zelensky ha dedicato un ampio passaggio del suo intervento ai soldati impegnati al fronte, esprimendo l’auspicio che possano tornare vivi. Un pensiero è andato anche ai prigionieri di guerra, con la speranza di un loro rientro a casa, e ai caduti che hanno difeso il Paese “al prezzo della propria vita”.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.