martedì, Aprile 1

Diritto e Rovescio. “Del Debbio non si contiene, scoppia la rissa in diretta”

Lo sfogo di Paolo Del Debbio in diretta su Dritto e Rovescio

 

Paolo Del Debbio non le manda a dire. Durante la puntata del 27 marzo di Dritto e Rovescio, il celebre conduttore televisivo e docente ha risposto in maniera decisa alle critiche mosse da Luca Bottura e Massimo Giannini. I due giornalisti, attraverso i social network, avevano attaccato il metodo giornalistico della trasmissione, accusandola di essere un esempio di “retequattrismo”. Tuttavia, senza aver visionato integralmente il video della vicenda legata a Romano Prodi e alla giornalista Lavinia Orefice, hanno espresso giudizi severi che non sono piaciuti al conduttore.

Paolo Del Debbio, visibilmente contrariato, ha deciso di rispondere in diretta televisiva, sferrando un duro attacco ai suoi detrattori. Il giornalista non ha gradito le critiche e ha respinto con fermezza il concetto stesso di “retequattrismo”, negando che sia un termine legittimo per definire il suo operato e quello di altri colleghi.

Le parole di Paolo Del Debbio contro Luca Bottura e Massimo Giannini

Il primo destinatario delle parole di Del Debbio è stato Luca Bottura, il quale aveva usato il termine “retequattrismo” per descrivere lo stile giornalistico della trasmissione in onda su Rete 4. Il conduttore ha replicato senza mezzi termini: “Volevo dire a Luca Bottura che ha scritto ‘il retequattrismo’: lo dica a sua sorella. Non esiste il retequattrismo. Se pensa che sia qualcosa di negativo, se lo tenga per sé, perché a nessuno interessa l’opinione di Luca Bottura.”

Non pago di questa prima affermazione, Del Debbio ha rivolto il suo attacco anche a Massimo Giannini, che aveva parlato di “sicari” riferendosi a un certo tipo di giornalismo. Anche in questo caso, la risposta è stata dura e diretta: “Quell’altro piccolo genio di Massimo Giannini che dice: ‘è ora di rispondere a questo giornalismo’, come se fosse David Letterman. Ma andate a fare in c**lo.”

 PUNTATA DEL 27 MARZO 

Perché Paolo Del Debbio rifiuta il termine “retequattrismo”

Non è la prima volta che Paolo Del Debbio rifiuta categoricamente l’etichetta di “retequattrismo”. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, il giornalista aveva già chiarito la sua posizione in merito. Alla domanda diretta “Le piace il retequattrismo?”, aveva risposto:

“Il retequattrismo non so cosa sia. Io faccio il mio lavoro. Non ho mai avuto la tessera di un partito, non faccio parte di associazioni o gruppi di potere. Lo Sturmtruppen non mi piace.”

Questa risposta sottolinea come Del Debbio voglia prendere le distanze da ogni possibile etichettatura politica o giornalistica che possa limitare la percezione del suo lavoro. Il suo obiettivo è quello di portare avanti un giornalismo diretto, senza filtri e capace di dare voce a tutti.

Il “retequattrismo” è davvero un insulto?

Negli ultimi anni, il termine “retequattrismo” è stato spesso usato in senso dispregiativo per descrivere un certo tipo di giornalismo popolare, molto presente nei talk show di Rete 4. Tuttavia, alcuni sostengono che questa definizione non debba essere vista come una critica, ma piuttosto come un riconoscimento di uno stile comunicativo che riesce ad arrivare direttamente al pubblico.

Quello che viene definito “retequattrismo” è in realtà un tipo di giornalismo che si contraddistingue per il contatto diretto con la realtà sociale, per il confronto senza filtri e per la capacità di dare spazio a diverse opinioni, anche quelle meno rappresentate nei media mainstream. I programmi di Rete 4, come Dritto e Rovescio, Quarta Repubblica e Fuori dal Coro, sono esempi di questo approccio giornalistico.

I volti del “retequattrismo”: chi ne fa parte?

Se il “retequattrismo” è uno stile di giornalismo, allora chi sono i volti che lo rappresentano? Oltre a Paolo Del Debbio, altri giornalisti e conduttori televisivi sono spesso associati a questa corrente:

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.

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