Liliana Resinovich, il fratello accusa: «Visintin temeva di perdere i soldi, aveva un movente»
«Non ho mai creduto all’ipotesi del suicidio». A parlare è Sergio Resinovich, fratello di Liliana, la donna trovata morta nel gennaio 2022. Ora che Sebastiano Visintin, marito di Liliana, è ufficialmente indagato, Sergio rompe il silenzio e accusa: «Visintin aveva un movente forte. Senza di lei, avrebbe perso tutto».
«Mi disse: senza di lei, non ho più soldi per vivere»
Sergio racconta un episodio avvenuto tre giorni dopo la scomparsa della sorella: «Sebastiano mi chiamò per incontrarci nel suo laboratorio di coltelli. Quando salì in auto mi disse chiaramente: ‘Prendo 560 euro al mese di pensione, senza Lilly non riesco a vivere’. Prima ancora di chiedersi cosa fosse accaduto a mia sorella, pensava alla propria condizione economica».
Secondo Sergio, Visintin aveva un motivo per voler mantenere il controllo su Liliana: «Senza di lei, addio alla sua vita fatta di viaggi, bici, saune, cene con amici. Non voleva perdere quella stabilità».
Contraddizioni, depistaggi e mancanza di chiarezza
Il fratello della vittima non risparmia critiche: «Ha partecipato a centinaia di trasmissioni, cambiando spesso versione. Per me è stato un modo per confondere le acque». E aggiunge: «Chiedo che si indaghi su tutti, anche sulla mia famiglia se serve. Ma Visintin non può restare fuori da tutto questo».