sabato, Aprile 19

Sebastiano Visintin e l’omicidio di Liliana Resinovich: tutte le prove che lo incastrerebbero

Sebastiano Visintin e l’omicidio di Liliana Resinovich: gli ultimi sviluppi

La svolta nel caso Liliana Resinovich sembra sempre più vicina. Il marito, Sebastiano Visintin, è formalmente indagato per omicidio. Al centro dell’inchiesta ci sono nuove prove raccolte dalla Procura di Trieste: impronte, fibre, utensili e abiti che potrebbero legarlo direttamente alla morte della moglie.

resinovich

Il cordino e le 700 lame

Il corpo di Liliana era stato ritrovato il 5 gennaio 2022, 22 giorni dopo la sua scomparsa, avvolto in due sacchi neri nel bosco dell’ex ospedale psichiatrico. Il dettaglio che ha attirato l’attenzione degli inquirenti è un cordino usato per legare i sacchi. In casa di Visintin sono stati sequestrati 700 utensili da taglio — coltelli e forbici — che potrebbero essere stati usati per tagliare quel cordino.

 

Il maglione giallo e la fibra compatibile

Tra le prove chiave figura anche un maglione giallo. Su di esso, secondo quanto emerso dalla consulenza medico-legale, è stato trovato un filamento simile a quello rinvenuto sulla maglia indossata da Liliana il giorno della scomparsa: una “fibra chiara, gialla, lunga circa 2 cm con estremi assottigliati”.

Le impronte e i guanti

Le luci forensi hanno individuato una trama di tessuto sul sacco nero che avvolgeva il cadavere: si tratterebbe dell’impronta di una mano guantata. Gli investigatori hanno sequestrato un paio di guanti nell’abitazione di Visintin, che verranno ora confrontati con quella trama.

Il laboratorio e gli utensili

Visintin aveva un vecchio laboratorio da arrotino trasferito a casa. Parte degli utensili potrebbe appartenere ai clienti, ma il loro numero e la loro natura accendono sospetti. La perquisizione — condotta dalla squadra mobile su mandato della pm Ilaria Iozzi — è durata ore e si è concentrata anche su maglie e altri indumenti.

Il dettaglio del cordino e il movente

Secondo Claudio Sterpin, l’uomo con cui Liliana voleva ricostruirsi una vita, “Sebastiano sapeva tutto”. Per la Procura, il movente potrebbe risiedere nella volontà di Liliana di lasciare la casa coniugale, minando la stabilità economica di Visintin.

Le parole della difesa

L’avvocata Federica Obizzi, che assiste la nipote di Liliana, ha confermato che dopo il deposito della consulenza medico-legale non sono stati notificati nuovi atti irripetibili. Tuttavia, l’attesa è ora tutta per le analisi di laboratorio sui reperti prelevati durante la perquisizione.

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