venerdì, Marzo 28

Garlasco, Andrea Sempio in TV: “Non c’entro nulla, sono tranquillo con la coscienza”

 

Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi, è tornato a parlare pubblicamente dopo essere finito nuovamente al centro delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007.

 

Nell’intervista esclusiva rilasciata a “Quarto Grado”, l’uomo ha negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda che ha scosso l’Italia intera.

«Non c’entro assolutamente nulla con il fatto», ha dichiarato Sempio, che oggi si trova indagato per omicidio dopo il ritrovamento di tracce del suo DNA sotto le unghie della vittima. «Non ho nulla da tenere nascosto, non ho segreti», ha ribadito durante l’intervista, sottolineando di accogliere con favore il lavoro degli inquirenti: «Sono contento che le autorità vadano a scavare il più possibile. Non c’è nulla, guardino tutto».

Andrea Sempio torna a parlare a Quarto Grado: «Non c’entro nulla con l’omicidio di Chiara Poggi». Le nuove indagini e il DNA sotto le unghie della vittima riaccendono i riflettori sul caso Garlasco.

«Mai avuto rapporti con Chiara Poggi»

Andrea Sempio ha negato categoricamente di aver avuto qualsiasi tipo di rapporto personale con Chiara Poggi: «Non c’è mai stata né una relazione, né un contatto personale. Non c’è mai stata una chiamata, un’uscita con amici. Non c’è e non ci può essere».

Il ritorno sotto i riflettori dopo 18 anni

Già ascoltato nei primi anni successivi all’omicidio, oggi Sempio è tornato ad essere indagato dopo nuove analisi genetiche che hanno riscontrato la presenza del suo DNA sotto le unghie della vittima. «Frequentavo quella casa», spiega, riferendosi alle visite fatte insieme a Marco Poggi, fratello di Chiara. «Se ci fossero tracce mie, non mi stupirei. Il problema è che ora parlano di DNA da contatto: se fosse davvero così, mi aspetterei quantità maggiori, non tracce infinitesimali».

La pressione mediatica e il desiderio di tornare alla normalità

Andrea Sempio racconta di essere sotto pressione: «Non sono scappato perché non ho nulla da temere. Voglio solo tornare al mio lavoro e alla mia vita normale». Ha descritto la sensazione di sentirsi «braccato dai media», non dagli inquirenti: «I giornali mi seguono ovunque, fanno appostamenti sotto casa e sul luogo di lavoro».

Nonostante ciò, afferma di accogliere con favore l’intervento della magistratura: «Spero che vadano fino in fondo. Voglio che questa storia si chiuda una volta per tutte e poter tornare ad avere una vita normale».

Il bisogno di uscire allo scoperto

Sempio ha deciso di parlare pubblicamente: «Per un periodo mi sono tenuto nascosto, ma era per essere disponibile alle autorità. Ora è il momento di farsi vedere». Aggiunge: «Non è una strategia, è un bisogno. Se ti metti alla luce e vedono che non c’è nulla, sei libero».

Il timore di una condanna

Non nasconde la paura di un eventuale verdetto sfavorevole: «Sulla bilancia va messa anche questa ipotesi. Sono arrabbiato e spaventato, sia per me stesso che per gli altri: mia madre piange ogni giorno, viviamo nell’angoscia».

Tranquillità con la propria coscienza

Alla domanda finale se si senta tranquillo con la coscienza, Sempio risponde: «Con la mia coscienza sono tranquillo, sì. Ma per come sta andando questo periodo, no. Sfido chiunque a stare sereno in una situazione del genere».

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