La lettera e i destinatari
Una missiva con minacce di morte e il simbolo anarchico è arrivata alla redazione de «Il Tempo». Nel testo, firmato da un sedicente gruppo anarchico, compaiono insulti e intimidazioni rivolti all’editore Giampaolo Angelucci, al vicepresidente Andrea Pasini, al direttore Tommaso Cerno e al direttore editoriale di «Libero» Daniele Capezzone. L’episodio ha suscitato sdegno trasversale nel mondo politico e istituzionale.
Cerno in tv: «Niente intimidazioni, il nostro dovere è raccontare i fatti»
Ospite del Tg4, Cerno ha legato le minacce al clima di intolleranza verso le voci indipendenti: chi prova a imporre «un’unica visione del mondo», ha detto, trasforma il dissenso in nemico. Ha ringraziato per la solidarietà ricevuta da ogni parte, «dal premier Giorgia Meloni al leader M5S Giuseppe Conte», sottolineando la distinzione tra critica politica e violenza. Il direttore ha ribadito che la reazione della redazione sarà una soltanto: «Continuare a lavorare meglio, a cercare la verità. Le minacce arrivano, le smentite no».
Il fronte della solidarietà
Dopo la notizia, sono arrivati decine di messaggi di sostegno. Antonio Tajani ha richiamato la libertà di stampa come pilastro democratico. Giorgia Meloni ha definito «ignobili» le minacce, un attacco diretto all’informazione. Da destra sono intervenuti anche Matteo Salvini e il presidente del Senato Ignazio La Russa, assicurando vicinanza a giornalisti ed editore. Messaggi sono giunti da esponenti di governo e maggioranza, tra cui Giuseppe Valditara, Daniela Santanchè, Nello Musumeci, Alessandro Giuli, i sottosegretari Andrea Delmastro e Alessandro Morelli, la viceministra Vannia Gava, e parlamentari come Deborah Bergamini, Giovanni Donzelli, Simonetta Matone, Carlo Fidanza.