Lo sfogo del prof anti Meloni
, insegnante di tedesco in un liceo della provincia di Napoli, è diventato il protagonista involontario di uno degli episodi più gravi di odio politico degli ultimi anni. Al centro della tempesta, un post pubblicato sul proprio profilo social in cui – secondo l’accusa – avrebbe augurato la morte alla figlia di 8 anni della premier Giorgia Meloni, scatenando una valanga di indignazione bipartisan e mettendo a rischio la sua intera carriera scolastica.
Il post shock e la fuga dai social
Tutto è iniziato con una frase apparsa sul profilo del docente: «Auguro alla figlia della Meloni la stessa sorte della ragazza di Afragola». Un riferimento terribile, che ha scatenato l’immediata reazione pubblica. Nel giro di poche ore il post è stato rimosso e il profilo social oscurato. Ma ormai era troppo tardi: screenshot e condivisioni avevano già moltiplicato l’eco del messaggio in tutto il Paese.
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Addeo ha provato a difendersi sostenendo che il contenuto non sarebbe stato farina del suo sacco: «Ho chiesto a un’intelligenza artificiale di generare un messaggio contro Meloni. Non pensavo venisse fuori una cosa così grave». Una giustificazione che lascia perplessi molti esperti: i software AI più comuni hanno infatti sistemi di moderazione integrati che rendono altamente improbabile la creazione di contenuti così violenti e personalizzati.
Un docente sotto accusa
Il professore ha dichiarato di essere «amato dagli studenti», di dedicarsi al volontariato con gli animali e nei reparti pediatrici oncologici, e di non aver mai avuto problemi comportamentali a scuola. Ma il contesto in cui è maturata questa vicenda rende difficile qualsiasi difesa pubblica. «Sono giorni duri», racconta. «Ho ricevuto solo messaggi di solidarietà dai miei alunni. Ma mi mancano due anni alla pensione e sono sinceramente preoccupato. Non voglio che la mia carriera finisca così». Vediamo cos’è successo fuori da casa sua.