sabato, Aprile 19

Bufera in politica: dubbi sulla laurea della ministra, la Procura apre un fascicolo

La Procura di Roma ha avviato un’indagine preliminare riguardante i titoli accademici della ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone. L’inchiesta nasce da un esposto presentato dal professor Saverio Regasto, docente di diritto pubblico comparato presso l’Università di Brescia. L’obiettivo è verificare la regolarità delle lauree conseguite dalla ministra presso la Link Campus University.

I titoli accademici sotto esame

Secondo quanto riportato, la ministra Calderone ha ottenuto una laurea triennale in Economia Aziendale nel 2012, seguita da una laurea magistrale in Gestione Aziendale nel 2016, entrambe presso la Link Campus University. L’esposto del professor Regasto solleva dubbi sulla legittimità di questi titoli, suggerendo possibili irregolarità nel loro conseguimento.

L’esposto del professor Regasto

Il professor Regasto ha presentato un esposto alla Procura di Roma, allegando articoli di stampa e documenti che metterebbero in discussione la validità dei titoli accademici della ministra. L’esposto chiede ai magistrati di accertare se le lauree siano state ottenute in conformità con le normative vigenti o se vi siano elementi che possano configurare ipotesi di reato.

​La risposta della ministra Calderone

Calderone: «Nessun reato e nessun indagato. La storia finisce qui»

Dopo giorni di polemiche e sospetti, arriva la replica definitiva del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. In una nota diffusa nella serata del 14 aprile, la ministra annuncia la conclusione della vicenda giudiziaria con parole chiare: «Prendo atto con grande soddisfazione quanto comunicatomi dal mio legale, l’avvocato Cesare Placanica, ossia della determinazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma che, con riferimento all’esposto sporto nei miei confronti in relazione al mio percorso universitario, ha sancito l’inesistenza di ogni ipotesi di reato e di conseguenza non ha iscritto alcun indagato nel registro delle notizie di reato».

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