Una dichiarazione che mette un punto fermo sulla vicenda giudiziaria nata dall’esposto del professor Saverio Regasto, e che secondo la stessa Calderone conferma «quanto ho sempre sostenuto».
Non solo: la ministra annuncia anche possibili azioni legali contro chi ha messo in discussione pubblicamente la sua integrità. «A questo punto ho il dovere di procedere per il reato di diffamazione per ogni malevola illazione contro la mia persona», conclude la nota.
Dunque, secondo la procura, nessun reato è stato commesso e non ci sono iscritti nel registro degli indagati. Una posizione che chiude, almeno sul fronte giudiziario, una vicenda che aveva sollevato dubbi politici e mediatici destinati forse a non spegnersi del tutto. Ma per Marina Calderone, il caso è definitivamente archiviato.
Implicazioni politiche
L’apertura del fascicolo da parte della Procura di Roma ha suscitato reazioni nel panorama politico. Mentre alcuni esponenti dell’opposizione chiedono chiarimenti e trasparenza, i sostenitori della ministra difendono la sua integrità e competenza. La vicenda avrà avere sull’immagine del Ministero del Lavoro e sull’attività governativa in generale? Lo vedremo nei prossimi mesi.