La fotografia del Partito Democratico è, invece, quella di una forza immobile. Il 21,1% attribuito da Ipsos è lo stesso dato dei mesi precedenti, nonostante le tensioni e gli scandali che hanno coinvolto il centrodestra. Un segnale che rafforza le critiche a Elly Schlein, incapace – secondo alcuni analisti – di allargare la base del consenso al di fuori dell’area più militante del partito.
A pesare ci sono le recenti inchieste giudiziarie che hanno colpito figure vicine al Pd, in particolare a Milano e nelle Marche, alimentando la percezione di una sinistra che non riesce a scrollarsi di dosso vecchi fantasmi. All’interno del partito crescono i malumori e le richieste, più o meno esplicite, di un cambio di passo – se non di una nuova leadership.
M5S risale, Lega e Forza Italia stabili, il centro resta debole
Una delle sorprese del sondaggio è rappresentata dalla crescita del Movimento 5 Stelle, che sale al 14,3%. Un dato che ridà ossigeno a Giuseppe Conte, nonostante il suo indice personale sia in calo. Il M5S sembra riuscire a raccogliere una parte del malcontento nei confronti dell’opposizione tradizionale, diventando un’alternativa per chi si sente distante sia dalla linea del governo sia dalla proposta del Pd.
Nel centrodestra, Forza Italia e Lega si mantengono su percentuali simili: 8,1% per il partito di Tajani e 8,5% per quello di Salvini. La loro presenza nel governo, pur senza grande visibilità, sembra garantire una base elettorale stabile.
Il centro politico, infine, continua a faticare: Alleanza Verdi-Sinistra è al 5,8%, mentre Azione e +Europa restano molto lontane dalla soglia di sbarramento, rispettivamente al 2,6% e 2,2%. Il progetto di una terza via continua a non decollare.
Apprezzamento dei leader: calo generale, Tajani ancora il più stimato
Il gradimento personale dei leader registra in generale un calo diffuso. Antonio Tajani si conferma in testa con un indice di 29, in discesa rispetto al 32 di giugno. Anche Giuseppe Conte perde terreno, passando da 28 a 26. Carlo Calenda, in linea con il calo del suo partito, scende a 16 punti.
Il nome di Giorgia Meloni non è incluso tra quelli valutati per il gradimento, ma il consenso politico per il suo partito continua a rispecchiare la sua centralità nella vita pubblica. L’ultimo sondaggio Ipsos sembra confermare che, a oggi, non esiste un vero antagonista capace di sfidarla sul piano elettorale.