Non solo ha vissuto con dignità e coraggio la sua malattia, ma ha anche trasformato la sua esperienza personale in una missione: sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la ricerca scientifica per migliorare la qualità della vita di chi soffre di progeria. Nel 2005, quando aveva appena 10 anni, Sammy ha fondato l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso per diffondere conoscenze sulla sua malattia e sostenere la ricerca per trovare terapie che potessero rallentare il decorso della patologia.
Una carriera brillante: scienza e passione
Sammy Basso non si è limitato all’attivismo. Ha perseguito con passione una carriera accademica brillante, dimostrando che con la volontà e la dedizione è possibile superare ogni limite. Nel luglio 2018 si è laureato con il massimo dei voti in scienze naturali presso l’Università di Padova, specializzandosi in biologia molecolare. La sua tesi era dedicata alla ricerca di possibili terapie in grado di rallentare il decorso della progeria, un tema che lo toccava profondamente sia a livello personale che scientifico.
Sammy era un ragazzo curioso, appassionato di scienza e sempre pronto a condividere il suo sapere e la sua esperienza con il mondo. Ha partecipato a numerosi convegni e incontri, portando la sua testimonianza e sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca. La sua capacità di affrontare la malattia con lucidità e ottimismo è stata fonte d’ispirazione per molte persone, tanto da diventare un simbolo di speranza e determinazione per tutti coloro che convivono con malattie rare.
La passione per i viaggi e il documentario “Il Viaggio di Sammy”
Nonostante le difficoltà fisiche causate dalla sua malattia, Sammy non ha mai rinunciato a vivere appieno la sua vita. Una delle sue più grandi passioni era viaggiare, esplorare il mondo e conoscere nuove culture. Questo desiderio di avventura lo ha portato a intraprendere un viaggio lungo la leggendaria Route 66 negli Stati Uniti, un’esperienza che ha documentato nel film “Il Viaggio di Sammy”, realizzato per National Geographic.
In questo documentario, Sammy raccontava la sua avventura lungo una delle strade più iconiche del mondo, mostrando come, nonostante le difficoltà, si possa vivere con entusiasmo e curiosità. Il film ha avuto un grande successo, non solo per la bellezza delle immagini e dei luoghi visitati, ma soprattutto per il messaggio di speranza e positività che Sammy riusciva a trasmettere.
La malattia di Sammy: la progeria
La progeria, o sindrome di Hutchinson-Gilford, è una malattia genetica estremamente rara, che colpisce circa un bambino ogni 8 milioni di nati vivi, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Questa patologia è caratterizzata da un invecchiamento precoce che inizia a manifestarsi già durante l’infanzia. I bambini affetti da progeria non presentano alterazioni nelle capacità intellettive, ma sperimentano un rapido deterioramento fisico, con conseguenti problemi a livello cutaneo, osseo e cardiovascolare.
Sammy Basso, nonostante fosse affetto da questa malattia, è stato l’uomo più longevo al mondo con progeria, raggiungendo l’età di 28 anni. Questo è un traguardo significativo, poiché la maggior parte dei bambini affetti da progeria purtroppo non supera i 14-15 anni di età. La sua longevità è stata anche il frutto dei progressi della ricerca scientifica, alla quale lui stesso ha contribuito in maniera significativa.
La sua scomparsa e l’eredità lasciata
La notizia della scomparsa di Sammy Basso è stata diffusa poche ore dopo la sua morte, avvenuta a causa di un malore mentre si trovava in un ristorante, poco dopo essere tornato in Italia da un viaggio in Cina. La sua morte ha suscitato grande commozione. Il suo staff dell’Associazione Italiana Progeria, ha diffuso un messaggio sui social media per annunciare la tragica notizia, ricordando Sammy come “una luce” e “una guida” per tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.
Sammy lascia un’eredità importante, fatta di coraggio, impegno e amore per la vita. Ha ispirato molte persone, dimostrando che anche nelle situazioni più difficili si può trovare la forza di andare avanti, di essere curiosi e di lasciare un segno positivo nel mondo. La sua battaglia per la ricerca sulla progeria non finisce con la sua scomparsa: il suo impegno continuerà attraverso l’Associazione che ha fondato, che proseguirà il lavoro per trovare cure e terapie sempre più efficaci.
Un esempio di vita per tutti
La vita di Sammy Basso è stata breve, ma piena di significato. Con la sua testimonianza ha dimostrato che, indipendentemente dalle sfide che ci vengono poste davanti, possiamo vivere con dignità, forza e speranza. L’Italia e il mondo intero hanno perso una figura straordinaria, ma il suo esempio e il suo messaggio di amore per la vita resteranno indelebili.
Sammy Basso è stato un esempio di come, con coraggio, determinazione e passione per la conoscenza, sia possibile superare anche gli ostacoli più grandi. La sua eredità vivrà per sempre attraverso la ricerca, l’associazione che ha fondato e il ricordo di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di essere toccato dalla sua straordinaria storia.