Sale marino integrale di Trapani
Tuttavia, dalle analisi condotte è emerso che, in realtà, sarebbero stati utilizzati ingredienti generici privi delle certificazioni indicate. In particolare, al posto del pistacchio DOP di Bronte, sarebbe stato usato un pistacchio siciliano non certificato, mentre le nocciole utilizzate provenivano dal Piemonte ma non erano quelle IGP di Giffoni.
Pagamento rapido e sconto sulla multa
A seguito delle irregolarità riscontrate, all’azienda Lavoratti sono state notificate ben 13 sanzioni amministrative, per un totale complessivo vicino ai 100.000 euro. La multa principale, pari a 62.400 euro, è stata poi ridotta del 30% grazie al pagamento tempestivo da parte dell’azienda, come previsto dalla normativa vigente.
Le contestazioni si fondano sull’articolo 2, comma 3 del decreto legislativo 297/2004, che vieta l’uso di dicitura ingannevole su etichette, pubblicità e confezioni, in particolare quando si fa riferimento alla qualità o alla provenienza dei prodotti alimentari. .
Ipotesi di reato: frode in commercio secondo il Codice Penale
Ma la vicenda non si ferma alle sanzioni amministrative. Secondo quanto riferito, l’azienda potrebbe dover affrontare anche ripercussioni penali. Infatti, è stata ipotizzata una violazione dell’articolo 515 del Codice Penale, che prevede pene fino a due anni di reclusione o multe fino a 2.065 euro per chi commercia prodotti diversi da quelli dichiarati in termini di qualità o origine.
Nel corso dell’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato 1.198 confezioni di cioccolato e praline, per un valore economico stimato in oltre 18.000 euro. È stato anche ordinato il macero di 5.400 etichette destinate alla produzione delle uova di Pasqua, che riportavano le stesse informazioni ritenute fuorvianti.
Cambiamenti nella governance dell’azienda dopo i controlli
La pressione dell’indagine e le conseguenze mediatiche hanno portato a significativi cambiamenti nella struttura societaria della Lavoratti. Dopo l’intervento delle autorità, Fabio Fazio ha lasciato ogni carica formale nella società, dimettendosi ufficialmente il 29 febbraio 2024.
Alla guida dell’azienda è subentrata Alessia Parodi, moglie di Davide Petrini, ex amministratore delegato e ancora socio. Anche un altro membro di rilievo del consiglio di amministrazione, Selis, ha rassegnato le proprie dimissioni nello stesso periodo. Questi movimenti sono avvenuti poco prima della distruzione ufficiale dei lotti sequestrati.
Il Codacons chiede giustizia per i consumatori
Il Codacons ha reso noto che intende portare avanti azioni legali collettive per richiedere risarcimenti ai consumatori che hanno acquistato cioccolato marchiato come DOP o IGP, ma che in realtà non conteneva ingredienti certificati. Secondo l’associazione, i clienti sono stati tratti in inganno da confezioni che vantavano qualità e provenienze non corrispondenti al contenuto effettivo.
Accuse di conflitto di interessi e pubblicità occulta
Uno degli aspetti più controversi riguarda il presunto utilizzo improprio della notorietà televisiva di Fazio per sponsorizzare i prodotti dell’azienda. Il Codacons accusa il conduttore di aver parlato dei cioccolatini Lavoratti in contesti televisivi pubblici, senza dichiarare adeguatamente l’interesse commerciale o rispettare le regole sulla trasparenza pubblicitaria. .
L’associazione ha chiesto l’intervento delle autorità competenti per valutare se le pratiche promozionali messe in atto siano conformi alle normative in materia di concorrenza leale e tutela del consumatore.
Un progetto nato per passione che si trasforma in caso mediatico
Lavoratti non è un marchio qualsiasi: si tratta di un’azienda storica della tradizione dolciaria ligure, fondata a Varazze nel 1938. Fabio Fazio l’aveva rilevata nel 2022 con l’intento dichiarato di salvare e valorizzare un simbolo locale del cioccolato artigianale, raccontando spesso di aver intrapreso questa avventura imprenditoriale per passione e legame affettivo con il territorio.
Tuttavia, quello che doveva essere un progetto di rilancio artigianale si è rapidamente trasformato in un caso nazionale, con accuse pesanti e potenziali ripercussioni legali ancora tutte da chiarire. .
In attesa di sviluppi: silenzio stampa da parte dei diretti interessati
Al momento, né Fabio Fazio né l’azienda Lavoratti hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all’esposto presentato dal Codacons e alle sanzioni inflitte. L’intera vicenda resta sotto osservazione da parte dell’opinione pubblica, con molti consumatori in attesa di capire se e come potranno ottenere un risarcimento.
Il Codacons, dal canto suo, ha espresso la speranza che le autorità possano fare piena luce sull’accaduto, garantendo trasparenza e legalità in un settore – quello alimentare – dove la fiducia del cliente è fondamentale.