giovedì, Giugno 19

Garlasco, impronta numero 10 con tracce biologiche: “È la firma del killer”. I pm puntano sul DNA

Il giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ha chiesto agli esperti di eseguire accertamenti su tutti i reperti utili, a partire proprio da quell’impronta. La lista comprende anche le impronte rinvenute in casa Poggi, il sacchetto della spazzatura e frammenti del tappetino del bagno.

Colazione con l’assassino? I pm analizzano i rifiuti

Oggi le analisi si concentrano sulla spazzatura trovata in casa: un piattino di carta, un cucchiaino, due vaschette di Fruttolo, una scatola di biscotti, una confezione di Estathé e una busta di cereali. Gli investigatori seguono un’ipotesi precisa: Chiara avrebbe fatto colazione con i suoi assassini, e quindi sulle stoviglie potrebbero trovarsi tracce del killer.

Andrea Sempio ha già replicato con fermezza: “Non ho nulla a che vedere con quei reperti. Avessi anche mangiato lì, di certo non quella mattina. Che facciano tutte le analisi che vogliono: non c’entro con fruttolo o cartoni della pizza”.

L’impronta 97F e le unghie: nuove tracce sulla scena

Gli esperti stanno riesaminando anche i frammenti biologici trovati sotto le unghie di Chiara, un accertamento complesso perché i campioni sono stati quasi esauriti. Nel 2014, la perizia del genetista Francesco De Stefano aveva escluso una corrispondenza; oggi, invece, uno dei profili maschili viene attribuito ad Andrea Sempio. L’altro resta senza nome.

In parallelo, il RIS sta sviluppando una nuova ricostruzione tridimensionale della scena del delitto. In questo contesto riemerge la traccia 97F: una strisciata di sangue trovata sul muro sinistro delle scale che portano in taverna. Secondo gli investigatori, sarebbe compatibile con il movimento del corpo della vittima e andrebbe a completare la traccia 33, già attribuita ad Andrea Sempio e rilevata sulla parete opposta.

Manca ancora un reperto-chiave

Nonostante i progressi, un elemento fondamentale dell’indagine è andato perduto: una delle impronte principali, fotografata all’epoca ma non più disponibile fisicamente. È un dettaglio che pesa sulle nuove perizie, ma che non ferma l’intento della Procura: individuare l’identità biologica dell’assassino attraverso le impronte rimaste e i nuovi test DNA.

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