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Caso Garlasco, la Finanza indaga sui conti del gip Lambertucci e delle gemelle Cappa

Garlasco, la Guardia di Finanza indaga sui conti del gip Lambertucci e delle gemelle Cappa

Brescia, 10 ottobre 2025

– Nuovo scossone giudiziario nell’inchiesta di Garlasco. La Guardia di Finanza di Brescia ha avanzato una richiesta formale di accesso ai conti bancari del gip Fabio Lambertucci e delle gemelle Stefania e Paola Cappa, nell’ambito del fascicolo che coinvolge l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, ora indagato per corruzione in atti giudiziari. Al centro delle indagini, presunte irregolarità nell’archiviazione dell’indagine a carico di Andrea Sempio, uno dei sospettati per l’omicidio di Chiara Poggi.

La richiesta di accesso ai conti e l’archiviazione del 2017

Secondo quanto riportano fonti investigative, la Finanza aveva presentato già il 30 luglio scorso una richiesta di “mirati accertamenti bancari” quando l’indagine era ancora iscritta come modello 45, privo di ipotesi di reato o indagati formali. A firmare l’archiviazione del fascicolo contro Sempio, nel 2017, fu proprio il gip Lambertucci, su richiesta di Venditti, all’epoca procuratore aggiunto a Pavia.

Nei documenti trasmessi alla Procura di Brescia, oltre ai nomi di Venditti e Lambertucci, figuravano anche le gemelle Cappa e alcuni loro familiari. Tuttavia, in un’annotazione successiva del 4 settembre – che riporta gli esiti degli accertamenti effettivamente compiuti – questi nomi risultano scomparsi dall’elenco dei soggetti verificati, ridotti da 18 a 11.

L’appunto ritrovato in casa Sempio: “Venditti gip archivia X 20.30 euro”

La scintilla che ha riaperto l’indagine è un appunto ritrovato nella casa dei genitori di Andrea Sempio, in cui il padre avrebbe scritto: “Venditti gip archivia X 20.30 euro”. Un riferimento apparentemente ambiguo, ma che ha attirato l’attenzione della Guardia di Finanza e dato impulso al nuovo filone bresciano dell’inchiesta. Gli investigatori non escludono che l’appunto possa riferirsi a una transazione o promessa di denaro legata all’archiviazione del 2017.

Secondo le prime verifiche, non sarebbero emerse anomalie significative nei movimenti bancari dell’ex procuratore Venditti, ma gli inquirenti stanno proseguendo gli accertamenti su una rete più ampia di contatti e rapporti economici risalenti a quegli anni.

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