Chiara Poggi, secondo questa teoria, sarebbe stata uccisa perché a conoscenza di riti satanici, esorcismi e pedofilia nella zona del Pavese.
“È una mia teoria”, ha premesso Lovati. “Non posso dimostrarla, ma nasce dalla mia conoscenza del territorio”. L’avvocato ha citato “un luogo alla periferia di Garlasco dove ogni mercoledì si praticava l’esorcismo” e ha parlato di fatti di pedofilia emersi cinque anni dopo, ma – secondo lui – già presenti nel 2007. “Lo sanno tutti”, ha detto.
Lovati: “Stasi sa chi è il mandante. È stato minacciato”
Per il legale, né Sempio né Stasi sono colpevoli. Ma quest’ultimo, secondo Lovati, sarebbe a conoscenza dell’identità dell’assassino: “Ha detto un sacco di bugie sulla scoperta del corpo. Quando ne dici così tante, vuol dire che ti hanno imbeccato”.
Lovati sostiene che Stasi abbia agito sotto minaccia: “Non aveva alternativa. Altrimenti sarebbe finito sottoterra”. Alla domanda se ci fosse un mandante, risponde: “Più di uno”.
Sempio? “Un comunista, un disadattato. Ma innocente”
Lovati ha poi descritto il suo assistito con parole sorprendenti: “È un comunista. Un disadattato”. Ma ha anche ribadito con forza la sua innocenza: “È provato, ma sereno. Come tutti gli innocenti. Lui non c’entra nulla con questa storia. Nemmeno con quegli ambienti di chiese e oratori”.
Il legale ha assicurato che contesteranno tutte le consulenze di parte e presenteranno le proprie. “Poi, se si dovesse andare a processo, sarà il giudice a decidere”, ha concluso.
Verso una nuova svolta televisiva?
Le dichiarazioni del supertestimone, in onda domani su Italia 1, potrebbero riportare l’attenzione nazionale su uno dei casi più controversi della cronaca italiana. Dopo anni di silenzi, archiviazioni e condanne, il caso Poggi è tornato a farsi sentire con una forza mediatica senza precedenti.
In gioco non c’è solo la ricerca della verità sulla morte di Chiara, ma anche la tenuta dell’intero impianto giudiziario costruito in quasi due decenni di processi. L’Italia si prepara a guardare. E giudicare.