La Corte Suprema ha confermato la condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio, Mario Bozzoli, un noto imprenditore bresciano scomparso tragicamente la sera dell’8 ottobre 2015. Mario fu gettato nel forno della sua fonderia, un atto che sconvolse l’intera comunità.
Giacomo Bozzoli era stato rinviato a giudizio nel 2020 con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere.
La condanna all’ergastolo era arrivata in primo grado nel 2022 e confermata in secondo grado nel 2023. L’ultimo grado di giudizio, quello della Cassazione, ha sancito in via definitiva la sua colpevolezza. Tuttavia, il giorno della sentenza, Bozzoli era sparito.
Le Dichiarazioni della Moglie Antonella Colossi
Durante i due interrogatori seguiti alla fuga del marito, Antonella Colossi, moglie di Giacomo Bozzoli, ha rilasciato dichiarazioni che hanno sollevato più domande che risposte. “Ho cercato invano di convincerlo a costituirsi, poi le nostre strade si sono divise. E non ho idea di dove sia Giacomo,” ha dichiarato. Antonella ha ammesso di aver perso la memoria per lo choc dopo la sentenza, una circostanza che ha reso difficile per gli inquirenti ottenere informazioni utili per rintracciare Giacomo. Anche il figlio, interrogato dalle autorità, ha ripercorso le tappe del loro viaggio, già spiegate dalla madre. Prima una tappa in Spagna con sosta in Costa Azzurra, poi all’acquario di Valencia, e infine a Marbella, dove il padre ha salutato il figlio per proseguire da solo la fuga.
La Cattura di Giacomo Bozzoli
Dopo undici giorni di fuga, Giacomo Bozzoli è stato finalmente arrestato nei pressi della sua villa a Soiano del Garda, come riportato dall’agenzia di stampa Ansa. L’uomo, di 39 anni, dovrà ora affrontare non solo la condanna definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, ma anche le conseguenze legali della sua fuga. Prima della sentenza della Cassazione, Bozzoli si era allontanato con la moglie e il figlio di 9 anni a bordo della propria auto, apparentemente per una vacanza in Spagna. Le autorità sospettavano che la sua fuga potesse proseguire fino in Africa, ma fortunatamente la sua cattura è avvenuta prima che riuscisse a lasciare definitivamente il continente europeo..
Il Caso di Mario Bozzoli: Un Giallo Risolto
La scomparsa di Mario Bozzoli aveva lasciato una ferita aperta nella comunità di Brescia e aveva sollevato numerosi interrogativi. Imprenditore rispettato e conosciuto, Mario era svanito nel nulla la sera dell’8 ottobre 2015. Le indagini si erano concentrate immediatamente sull’ambiente familiare e lavorativo. Giacomo, nipote della vittima, era stato individuato come principale sospettato a causa di numerosi indizi e testimonianze. L’accusa ha sostenuto che Giacomo aveva pianificato l’omicidio con premeditazione e che aveva tentato di far sparire il corpo dello zio nel forno della fonderia per occultare le tracce del crimine.
Le Prove Contro Giacomo Bozzoli
Le prove raccolte contro Giacomo Bozzoli durante il processo sono state schiaccianti. Tra queste, spiccavano le testimonianze di colleghi e familiari, oltre a perizie tecniche che confermavano la presenza di tracce riconducibili alla vittima nel forno della fonderia. Inoltre, intercettazioni telefoniche e analisi dei movimenti finanziari avevano rivelato un quadro preoccupante di tensioni e conflitti tra Giacomo e lo zio Mario, legati sia a questioni familiari che lavorative. La giustizia, dopo un lungo e complesso iter processuale, ha dunque ritenuto Giacomo colpevole senza ombra di dubbio.
Le Conseguenze della Latitanza
La fuga di Giacomo Bozzoli ha aggiunto un ulteriore livello di drammaticità alla vicenda. Lontano dalla giustizia per undici giorni, Giacomo ha cercato di sfuggire alla condanna definitiva, coinvolgendo la moglie e il figlio in un viaggio che sembrava destinato a non avere ritorno.
La sua cattura, avvenuta nei pressi della villa di famiglia, ha posto fine a una latitanza che aveva tenuto col fiato sospeso l’opinione pubblica e le autorità. Ora, Giacomo dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni non solo per il delitto, ma anche per aver cercato di sottrarsi alla giustizia.