La nuova tassa sugli affitti brevi rischia di aprire una vera e propria spaccatura all’interno della maggioranza. La misura, inserita nella bozza della manovra di bilancio, è stata duramente contestata da Antonio Tajani e Matteo Salvini, che si dicono pronti a cancellarla in Parlamento.
Tajani: “Voteremo contro, è una norma sbagliata”

Il segretario nazionale di Forza Italia ha annunciato che il suo partito “voterà contro” la norma e presenterà un emendamento per eliminarla. “Sulla manovra decide la politica, non i grand commis del Ministero delle Finanze”, ha dichiarato Tajani, definendo la disposizione “sbagliata” e “un attacco alla casa”.
Secondo il leader azzurro, la misura “non era stata discussa in Consiglio dei Ministri” e rischia di colpire indistintamente chi affitta in modo tradizionale e chi usa le piattaforme online. “Siamo contrari a qualsiasi tassa, sia per chi affitta senza intermediari sia per chi utilizza Airbnb o simili”, ha spiegato, annunciando una battaglia parlamentare per cancellare la norma insieme all’articolo 18 e a quelle sui dividendi.
“Una manovra orientata al ceto medio”
Tajani ha comunque rivendicato i risultati ottenuti dal suo partito nella manovra: “Il provvedimento qualificante è la riduzione dell’Irpef al 33% e l’allargamento della piattaforma fino a 50mila euro, con la prospettiva di arrivare a 200mila”. Un segnale, ha aggiunto, “al ceto medio e ai lavoratori”, insieme agli aumenti salariali e alla rottamazione delle cartelle esattoriali, considerata una misura “limitata ma utile per far entrare risorse nelle casse dello Stato”.
Salvini: “Una tassa sciocca, sarà cancellata”
Sulla stessa linea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha definito la norma “una tassa sciocca con gettito minimo, che lede la proprietà privata e l’iniziativa economica”. Intervenendo a un evento del quotidiano Libero a Roma, il leader della Lega ha assicurato che l’imposta “è entrata in manovra per distrazione” e che “il suo destino è di essere cancellata in Parlamento”.
Il fronte comune di Forza Italia e Lega riapre così un nuovo caso politico interno alla maggioranza, mentre resta da chiarire la posizione del Ministero dell’Economia e di Palazzo Chigi, che per ora non ha commentato.
La questione politica dietro la “tassa degli affitti”
La misura contestata era stata pensata per contrastare gli affitti brevi turistici e aumentare il gettito fiscale in un settore in forte espansione. Tuttavia, secondo i critici, rischia di penalizzare piccoli proprietari e famiglie che integrano il reddito con locazioni temporanee.
La spaccatura sulla tassa evidenzia ancora una volta le diverse anime della coalizione: da un lato la linea rigorista del Ministero dell’Economia, dall’altro quella più liberale e pro-crescita di Tajani e Salvini. Un equilibrio sempre più difficile da mantenere alla vigilia dell’approvazione definitiva della manovra.