giovedì, Dicembre 4

Imane Khelif esclusa dal pugilato femminile: World Boxing impone test genetici

Le Federazioni Nazionali dovranno certificare il sesso cromosomico degli atleti all’atto dell’iscrizione, allegando i risultati del test PCR. Chi non presenterà documentazione o presenterà informazioni false sarà considerato non idoneo a competere e potrà subire sanzioni disciplinari.

In caso di controversie, World Boxing si riserva il diritto di richiedere ulteriori esami (profili ormonali, screening anatomici e genetici), con un processo di appello previsto nella nuova normativa.

Imane Khelif annuncia battaglia legale

“Accuse false su di me. Sono pronta a combattere per la verità”

, ha dichiarato Khelif ai media algerini, annunciando una battaglia legale per tutelare la propria reputazione e la propria carriera sportiva.

Un precedente pericoloso per lo sport

La questione apre un dibattito globale su identità di genere, privacy e diritti degli atleti. Alcuni esultano per l’introduzione di criteri “oggettivi”, altri parlano di una deriva discriminatoria che colpisce in particolare le atlete intersex o transgender.

World Boxing ha affermato che la decisione è “incentrata esclusivamente sulla sicurezza e l’equità”, ma resta il fatto che la boxe sarà ora regolata solo da categorie maschili e femminili in base al sesso cromosomico, escludendo tutte le forme di intersessualità o variazione ormonale non conformi.

Per approfondire la notizia completa, puoi leggere l’articolo originale pubblicato da Il Messaggero.

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