venerdì, Settembre 12

Isola sommersa dall’acqua, piogge torrenziali: ci sono vittime. Evacuazione in corso

Denpasar, la capitale dell’isola, è una delle zone più colpite: due edifci sono crollati dopo che l’acqua ha compromesso le fondamenta, e molte altre costruzioni mostrano segnali di cedimento strutturale. La circolazione è completamente paralizzata in diversi punti, a causa delle strade spazzate via o rese impraticabili dall’acqua stagnante.

Vittime e danni

Le autorità locali confermano almeno sei decessi collegati direttamente all’alluvione. I numeri potrebbero aumentare, dato che le squadre di soccorso stanno cercando dispersi sotto le macerie e nelle zone isolate. I danni materiali sono ingenti: edifici danneggiati o distrutti, infrastrutture pubbliche compromesse, strade interrotte, interruzioni di servizi essenziali.

 

I quartieri a rischio sono molti, soprattutto nelle aree più basse o vicine a corsi d’acqua. In queste zone, la portata d’acqua si è espansa rapidamente, inondando case, negozi, mercati, rendendo impossibile muoversi o evacuare autonomamente.

Evacuazione e misure di emergenza

In risposta al disastro, le autorità hanno disposto l’evacuazione urgente di popolazioni residenti nei punti più pericolosi. Le squadre di soccorso sono all’opera, cercando di portare gli abitanti in luoghi più sicuri, allestendo rifugi temporanei e garantendo assistenza immediata.

Sono state chiuse molte delle principali arterie stradali per impedire il passaggio in zone ormai inondate o instabili. I mezzi di trasporto pubblico sono fermi in molti settori, e l’ordine è stato categorico: evitare spostamenti non necessari. Gli avvisi governativi invitano la popolazione a restare in casa o a muoversi solo se strettamente indispensabile.

Cause e contesto

Questo episodio si inserisce in un trend preoccupante: eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti, particolarmente nel Sud-Est asiatico. Monsoni stagionali che in passato si gestivano meglio, oggi causano devastazioni su vasta scala. Alcune delle cause individuate includono il cambiamento climatico, che intensifica piogge e cicli atmosferici, ma anche la mancanza di una corretta gestione del territorio, soprattutto in termini di drenaggio e infrastrutture urbanistiche.

In molte aree urbane, la crescita edilizia selvaggia, la scarsa manutenzione di canali di scolo e fiumi, l’occupazione di zone a rischio, e l’impermeabilizzazione del suolo (che riduce la capacità di assorbimento dell’acqua) aggravano gli effetti delle precipitazioni intense.

Il governo e la risposta istituzionale

Il governo indonesiano ha attivato immediatamente le procedure d’emergenza, mobilitando forze locali, protezione civile, militari e volontari per dare soccorso. È prevista la distribuzione di aiuti umanitari, come cibo, acqua potabile, medicinali, e beni di prima necessità per le persone evacuate.

Viene posta particolare attenzione a controllare la stabilità delle strutture colpite, verificare la sicurezza degli edifici danneggiati, ed evitare ulteriori crolli. Il monitoraggio delle condizioni meteorologiche continua, con allerta costante per nuove piogge.

Implicazioni future: vulnerabilità ambientale e urbano

Il disastro mette in luce vulnerabilità sistemiche che richiedono interventi strutturali: occorrono infrastrutture più resilienti, dreni più efficienti, politiche urbanistiche che evitino costruzioni in zone a rischio, sistemi di allerta precoce efficaci, piani di evacuazione ben definiti.

Inoltre, la cooperazione internazionale può giocare un ruolo importante, con supporto per la tecnologia di monitoraggio, finanziamenti per infrastrutture sicure, e condivisione di pratiche efficaci nella gestione del rischio alluvioni.

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