Terremoto in Italia, scossa di magnitudo 4.0 nel mar Ionio: la stranezza eccezionale che incuriosisce gli esperti

Un terremoto di magnitudo 4.0 ha scosso nelle prime ore della mattinata una porzione del Mediterraneo meridionale, attirando l’attenzione non solo per l’intensità della scossa, ma soprattutto per una caratteristica tecnica del tutto eccezionale che riguarda il modo in cui l’evento è stato rilevato.

Si tratta di un episodio che, dal punto di vista sismico, rientra nella normale attività dell’area ionica, una delle zone più monitorate e complesse dal punto di vista geologico. Tuttavia, questa volta, il terremoto è diventato un vero e proprio caso di studio per la comunità scientifica.

La scossa di magnitudo 4.0 nel mar Ionio

Secondo quanto comunicato dalla Sala di sorveglianza sismica dell’Ingv di Roma, il sisma è stato localizzato alle 10:11 nel mar Ionio meridionale, a una profondità di circa 32 chilometri.

L’evento è stato avvertito in maniera lieve lungo alcune aree della Sicilia orientale, in particolare nella zona di Catania, senza provocare danni a persone o cose. Nessuna criticità è stata segnalata dalla Protezione Civile.

La stranezza eccezionale: il sismometro più profondo del Mediterraneo

A rendere il terremoto particolarmente significativo è stato il contributo della stazione sismica Marine Hazard Portopalo (MHPPL), il sismometro più profondo mai installato nel mar Mediterraneo.

Lo strumento si trova a circa 3.500 metri di profondità, a circa 80 chilometri a sud-est di Portopalo di Capo Passero. Una posizione unica che consente di registrare eventi sismici con una precisione superiore rispetto alle stazioni terrestri tradizionali.

La stazione Seasmo e il “prolungamento a mare” della rete sismica

La stazione, denominata Seasmo, è una struttura sismo-acustica ad altissima sensibilità. Come spiegato da Sergio Sciré Scappuzzo dell’Ingv di Palermo, rappresenta un vero e proprio prolungamento a mare della Rete sismica nazionale.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.