Per la parte atletica si parla di Jez Green, ex collaboratore di Andy Murray e attualmente con Zverev. Una presenza possibile come soluzione transitoria. Altri papabili sono Matt Little, anch’egli con passato nel team britannico di Davis, e Gebhard Gritsch, ex preparatore di Djokovic che aveva proprio preso il posto di Panichi nella squadra del serbo.
Per la fisioterapia, le suggestioni portano in Spagna: Lluc Bauzà e Rafael Maymo, storici collaboratori di Rafa Nadal, potrebbero essere opzioni. Menzione speciale per Pierre Paganini, uomo-chiave nella carriera di Roger Federer, oggi libero da incarichi: il suo nome farebbe sognare i tifosi.
Le parole di Jannik: “Nulla di clamoroso, era il momento di cambiare”
Durante la conferenza stampa pre-Wimbledon, Sinner ha spiegato così la sua decisione: «Non è successo nulla di pazzesco. Era da un po’ che volevo cambiare qualcosa, e dopo Halle ho preso questa decisione. Ringrazio Panichi e Badio per i risultati incredibili ottenuti insieme».
Parole sincere, che non nascondono però la necessità di un cambiamento profondo e personale. Sinner ha concluso sottolineando la sua esigenza di circondarsi di persone che gli trasmettano sicurezza: «Nel mio team voglio persone di cui posso fidarmi, come mio padre».
E ora tutti gli occhi sono puntati su Londra: Sinner vuole vincere Wimbledon con un nuovo team ancora da completare.