La “furbata” all’aeroporto di Orio al Serio
Pensava di aver trovato la soluzione perfetta per risparmiare sul parcheggio, ma la scelta gli è costata carissima. Un automobilista ha lasciato la propria Mercedes nel parcheggio dell’Oriocenter, il centro commerciale vicino all’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, da fine luglio fino al suo rientro dalle vacanze. In poco più di un mese l’auto ha collezionato 20 multe e una serie di messaggi ironici scritti dai passanti sulla carrozzeria impolverata.
Messaggi e insulti sulla carrozzeria
La Mercedes, presto ribattezzata “la furbetta di Orio”, è diventata un piccolo caso virale. Sui vetri e sulla carrozzeria sono comparsi messaggi beffardi come “pirla” e “buon rientro”, mentre le multe accumulate dai vigili hanno riempito i tergicristalli. Una bravata che rischia di trasformarsi in una spesa ben più alta rispetto a un normale parcheggio in aeroporto.
Il conto salato al rientro
Secondo le stime, il proprietario dovrà sborsare almeno 800 euro di sanzioni. La multa, infatti, è di 29,40 euro se pagata entro cinque giorni, altrimenti sale a 42 euro. Poiché il Codice della strada permette di multare lo stesso veicolo ogni 24 ore in caso di sosta vietata, l’auto ha accumulato sanzioni giorno dopo giorno, senza che potesse essere rimossa perché la rimozione non è prevista in quell’area.
Un fenomeno diffuso attorno a Oriocenter
Il sindaco di Orio al Serio, Alessandro Colletta, ha denunciato un problema ben più ampio: «Ogni notte arriviamo ad avere anche 300 auto parcheggiate abusivamente nei piazzali dell’Oriocenter, con gravi problemi di sicurezza. Abbiamo deciso di mandare un agente della polizia locale ogni notte dall’una alle tre, con una media di 50-60 multe al giorno».
Non mancano episodi di vandalismo e furti sulle auto lasciate in sosta vietata. «Non deve diventare un calcolo di convenienza – ha aggiunto il sindaco – perché non è solo una questione economica: è un problema di sicurezza in una zona sensibile e monitorata dalla Prefettura».
Stranieri più disciplinati, italiani più “furbetti”
Secondo Colletta, la maggior parte delle auto lasciate nei parcheggi abusivi appartengono a italiani, compresi lavoratori dell’aeroporto. Gli stranieri, invece, sarebbero più diligenti, preferendo i parcheggi regolari come il P3 dello scalo o i parcheggi privati nelle vicinanze. Ma i casi come quello della Mercedes dimostrano quanto il fenomeno resti radicato, con conseguenze economiche e legali per i proprietari e difficoltà di gestione per le autorità locali.