sabato, Novembre 22

Ornella Vanoni, cosa voleva per il suo funerale: il video da Fazio

Ornella Vanoni parlava della morte con un’ironia rara, lucida e piena di vita. E oggi, dopo la sua scomparsa a 91 anni, tornano virali le sue parole sul funerale “perfetto”, raccontato con naturalezza a Che Tempo Che Fa, davanti a Fabio Fazio. Un racconto che oggi assume un valore emotivo ancora più forte.

«Il vestito ce l’ho già, è Dior»: la leggerezza che spiazza

Durante una puntata del 2023, la cantante aveva rivelato i dettagli del suo addio, come se stesse parlando di un nuovo progetto artistico.

«Adesso scelgo il vestito, la bara deve costare poco perché devo essere bruciata», diceva sorridendo. Poi aggiungeva, con la sua ironia inconfondibile: «Il vestito ce l’ho, è di Dior».

Nel video riproposto sui social nelle ultime ore, la Vanoni parla con leggerezza, come se la morte fosse un’altra scena da preparare con stile, eleganza e libertà.

La musica di Paolo Fresu e le ceneri in mare

A completare il suo “funerale ideale”, la cantante aveva chiesto un ultimo gesto poetico:

  • la musica del jazzista Paolo Fresu, scelto per accompagnare l’ultimo saluto;
  • le ceneri disperse in mare, con una preferenza per Venezia.

«Buttatemi in mare, quello che vi pare… Mi piacerebbe Venezia. Fate come volete»

, rispondeva a Fazio, che le chiedeva perché fosse così serena sull’argomento.

«Siamo lì vicini», aveva risposto l’artista, con la sua consueta ironia malinconica.

L’appello al sindaco Sala: «Datemi un’aiuola, ma da viva»

In un’intervista del 2024 al Corriere della Sera, Ornella Vanoni aveva espresso un desiderio molto concreto: essere ricordata con una semplice aiuola in centro a Milano, non un monumento.

«Mi dedichi un’aiuola. La voglio da viva. ‘Aiuola Ornella Vanoni, manutenuta da lei’. Io me ne prenderei cura: fiori e pomodori», aveva detto.

Un’idea che riassume perfettamente il suo spirito: elegante, ironico, leggero ma radicato nella realtà.

Un addio raccontato prima di arrivare

Ornella Vanoni ha parlato spesso della fine, senza paura. Non era morbosa, non era cupa: era consapevole. Negli ultimi anni aveva ribadito più volte quanto fosse importante “lasciare un segno” ma anche alleggerire il peso del passaggio.

Il funerale che immaginava, tra Dior, jazz e mare, non era un capriccio. Era un modo di dichiarare ancora una volta chi era: una donna che ha vissuto tutto con eleganza, ironia e un’indipendenza feroce.

Oggi quelle parole commuovono, ma soprattutto ricordano quanto fosse unica.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.

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