mercoledì, Maggio 21

“L’impronta di Sempio…”: Caso Garlasco, Burioni interviene e lancia l’accusa

Il noto virologo Roberto Burioni è intervenuto con decisione nella controversia mediatica riguardante una recente svolta nel caso Garlasco, esprimendo forti perplessità sulla gestione dell’informazione da parte del servizio pubblico televisivo.

In particolare, Burioni ha criticato il Tg1 per aver trasmesso un servizio in cui veniva mostrata in anteprima l’impronta palmare di Andrea Sempio, trovata accanto al corpo di Chiara Poggi, la giovane vittima dell’omicidio avvenuto nel 2007.

Il post su X e le domande sulla legittimità della notizia

Attraverso un post pubblicato sul social network X (ex Twitter), Burioni ha espresso i propri dubbi sull’opportunità e la legalità della divulgazione di un elemento probatorio ancora non discusso in sede giudiziaria. “Domanda da ignorante: nella mia immaginazione queste prove dovrebbero essere giudicate in tribunale (con accusa e difesa), è legittimo che vengano diffuse?”, ha scritto il medico, sollevando un interrogativo che ha immediatamente alimentato il dibattito pubblico e mediatico.

La riflessione non si ferma alla legalità in senso stretto, ma tocca anche la responsabilità etica e istituzionale di chi gestisce l’informazione pubblica. Il virologo si è chiesto infatti perché una notizia di tale rilievo giudiziario sia stata diffusa proprio da una rete del servizio pubblico come il Tg1, anziché da un’emittente privata. Una domanda che lascia intendere la gravità della scelta editoriale e che mette in luce il ruolo delicato della RAI nel raccontare fatti di cronaca giudiziaria.

Il servizio del Tg1: la perizia e l’impronta di Sempio

Nei giorni scorsi, il Tg1 ha mandato in onda un servizio esclusivo in cui veniva rivelata l’esistenza di una nuova perizia realizzata dalla Procura di Pavia. Secondo quanto riportato, questa perizia conterrebbe un dettaglio fino ad ora inedito: l’impronta palmare di Andrea Sempio sarebbe stata trovata vicino al cadavere di Chiara Poggi, all’interno della villetta dove avvenne l’omicidio.

Questa scoperta rappresenterebbe un elemento del tutto nuovo rispetto alle indagini originali, concluse con la condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, che sta scontando una pena per l’omicidio. L’impronta di Sempio, secondo quanto riferito, sarebbe dovuta essere oggetto di un interrogatorio, mai avvenuto per la mancata presenza dello stesso.

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