Svela infatti che Alessio aveva partecipato attivamente alle ricerche della ragazza, fingendo preoccupazione e disperazione, mentre sapeva esattamente dov’era: «Ci ha tradito. Era con noi a cercare una ragazza che lui stesso aveva ucciso. Una farsa gelida e imperdonabile».
Il padre racconta anche che Alessio era di casa: «Veniva a casa mia, mangiava con me, me lo sono portato in vacanza. Lo consideravo quasi un figlio». Una fiducia spezzata nel modo più atroce.
Il padre dell’assassino sapeva?
Marcello denuncia anche un altro aspetto inquietante: «La cosa assurda è che il padre di Alessio è stato con me a cercare Martina. Come ha potuto, sapendo che il figlio l’aveva uccisa?». Il sospetto di una complicità o di un’omertà familiare pesa come un macigno sul dolore già insopportabile della famiglia Carbonaro.
Le prime bugie, le ultime parole
Nei giorni della scomparsa, Alessio si era perfino confidato con Marcello, raccontando una versione distorta della realtà: «Mi ha detto che mia figlia gli aveva messo le mani addosso e che lui l’aveva allontanata perché anche la sua famiglia non la voleva più vedere». Tutto falso, tutto parte di un piano crudele e premeditato.
«Lui è l’assassino, deve prendere l’ergastolo», conclude Marcello, con un dolore che non conosce consolazione.
Indagini e orrore: Martina sepolta viva?
Secondo quanto trapelato dalle indagini, Martina potrebbe essere stata sepolta viva. Dopo aver nascosto il suo cellulare, Alessio avrebbe fatto una doccia, ripulito le tracce e inscenato per ore una finta ricerca, mentre il corpo della ragazza giaceva già nascosto. Una ricostruzione agghiacciante che rende ancora più drammatico l’omicidio.
In attesa che la giustizia faccia il suo corso, resta il grido disperato di un padre: «Mi ha distrutto la vita. La mia Martina non c’è più. Ma io non mi fermerò finché Alessio non pagherà per tutto questo».