I media ucraini hanno rivelato che tra le abitazioni perquisite ci sono quella dell’ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia Guerman Galushchenko e quella di Timur Mindich, considerato un alleato personale di Zelensky.
L’attivista anticorruzione Martyna Bogouslavets ha commentato sui social: «La guerra oggi non è solo al fronte. È una guerra dentro il sistema, tra chi vuole cambiare e chi vuole coprire tutto con denaro e silenzio».
La risposta di Zelensky: “Servono condanne e massima collaborazione”
Il presidente Volodymyr Zelensky è intervenuto con un messaggio duro: ha definito la “pulizia” del settore energetico una priorità nazionale e ha chiesto condanne chiare per chiunque sia coinvolto.
«Ogni funzionario deve collaborare con NABU e con le forze dell’ordine» ha dichiarato, ricordando che Energoatom fornisce la maggior parte dell’energia del Paese e che qualsiasi forma di corruzione nel settore mina direttamente la sicurezza nazionale.
Zelensky ha concluso affermando che il Paese non può permettere «zone d’ombra» in un momento storico in cui la trasparenza è un elemento chiave della resistenza ucraina.


















