“Non dimentichiamoci mai che il nostro stile di vita, i nostri valori, tutto quello che vogliamo raggiungere non sarà assicurato da quanto siano giuste le nostre cause, ma sarà assicurato da quanto è forte la nostra difesa”
: con queste parole la premier ha chiuso il proprio intervento, proprio mentre l’Italia discute a livello parlamentare le prossime strategie in vista del Consiglio Europeo e dei recenti sviluppi bellici in Medio Oriente.
Un discorso orientato alla sicurezza e alla credibilità internazionale
L’intervento della presidente del Consiglio si è mosso lungo un doppio binario: da un lato la necessità di rafforzare la sicurezza nazionale e il ruolo dell’Italia nella NATO, dall’altro la volontà di presentarsi al tavolo europeo con una posizione chiara e autonoma. La frase di Thatcher non è stata un semplice omaggio, ma un segnale politico preciso: in un momento di crescente instabilità globale, l’Italia deve essere pronta a difendersi con fermezza.
L’ovazione che ne è seguita ha visto tutta la maggioranza in piedi, tra applausi convinti e sguardi d’intesa. Un gesto che testimonia l’unità del centrodestra sulla linea di politica estera e militare, soprattutto in vista del vertice NATO all’Aia e delle tensioni con l’Iran.
L’opposizione resta critica
Nonostante il clima carico in Aula, l’opposizione non ha nascosto il proprio dissenso. Alcuni deputati del PD, M5S e AVS hanno espresso perplessità per quello che considerano un eccessivo appiattimento sulle posizioni atlantiste e una retorica troppo “muscolare” da parte del governo. Tuttavia, la presa di posizione simbolica di Meloni ha rafforzato ulteriormente il fronte interno della sua coalizione.
La citazione della Thatcher, dunque, si inserisce in una cornice strategica più ampia: trasmettere all’esterno l’immagine di un’Italia determinata, coesa e pronta a difendere i propri interessi. Proprio come avrebbe fatto la “Iron Lady”.