Un Addio Solenne, Tra Celebrazioni e Contraddizioni
Il mondo intero ha assistito a un evento che sembrava più un grande spettacolo mediatico che un sincero momento di riflessione.
Delegazioni da ogni angolo del pianeta, capi di stato e dignitari di alto livello si sono riuniti in una cornice grandiosa per rendere omaggio a una figura simbolica della nostra epoca.
Un’atmosfera impeccabile, curata nei minimi dettagli, che trasmetteva un’immagine di unità e rispetto. Ma sotto questa superficie brillante, si celavano contraddizioni profonde.
L’illusione di una Coesione Globale
Sfilate di autorità internazionali, sorrisi protocollari e strette di mano pubbliche hanno dato vita a una sorta di cerimoniale globale. Le telecamere hanno immortalato istanti di apparente concordia, ma chi conosce la realtà della politica mondiale sa bene che quella scena era, in molti casi, pura facciata. Un momento costruito ad arte per apparire coesi, almeno per un giorno, intorno a un uomo che ha predicato per anni la pace, la giustizia sociale e la solidarietà.
Papa Francesco, l’uomo che ha sfidato le logiche del potere e dell’esclusione, che ha messo in discussione sistemi consolidati e ingiusti, viene oggi celebrato anche da coloro che, nella pratica quotidiana, hanno spesso ignorato – se non apertamente contrastato – i suoi insegnamenti.
L’Ipocrisia di Chi Costruisce Muri
Durante la sua vita, Papa Francesco ha più volte invitato i leader mondiali a “costruire ponti, non muri”. Un messaggio chiaro, potente, che richiedeva azioni concrete e cambiamenti strutturali. Eppure, molti di quelli che oggi lo omaggiano sono gli stessi che hanno eretto barriere – materiali e ideologiche – per difendere interessi nazionali, per respingere migranti, per isolare interi popoli.